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Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2011 alle ore 18:53.
L'ultima modifica è del 17 novembre 2011 alle ore 13:25.

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Non ci sono complotti internazionali o dei poteri forti dietro il nuovo esecutivo. Prendendo la parola al Senato, nel corso della replica, il premier, Mario Monti, rassicura l'aula. «Per quanto riguarda l'atteggiamento del governo o dei suoi membri nei confronti di iniziative e complotti dei poteri forti o delle multinazionali o di superpotenze negli Stati Uniti o in Europa, permettetemi di rassicurarvi, di rassicurarvi totalmente». Quando, prosegue il premier, «mi è capitato di essere commissario europeo non sono sicuro che le multinazionali mi abbiano colto come un loro devoto e disciplinato servitore».

Seguiremo l'attuazione del federalismo fiscale
Il presidente del Consiglio prova poi a riagganciare il Carroccio, promettendo il massimo impegno su uno dei cavalli di battaglia della Lega. «Il governo intende seguire da vicino il processo di attuazione del federalismo fiscale». Monti ribadisce l'ossequio nei confronti della politica e svela un dettaglio non di poco conto. «In questi giorni ho contatti intensi con molti capi di governo europei per cercare di dare un avvio rapido a quella politica, da voi auspicata, di una presenza incisiva dell'Italia in Europa cogliendo quel messaggio di richiesta di riposizionamento, psicologico e politico, del nostro paese».

Rigore di bilancio, crescita ed equità i pilastri dell'azione dell'esecutivo
Il professore cerca così, tra l'intervento in aula e la replica pronunciata nel tardo pomeriggio, di delineare la road map del futuro esecutivo che ruoterà attorno a tre pilastri: rigore di bilancio, crescita ed equità. «Desidero ringraziare il presidente Napolitano anche per il costante sostegno ai miei sforzi per comporre un governo che potesse soddisfare le richieste delle forze politiche e dare risposte efficaci alle sfide che il Paese ha davanti a sé», aveva esordito alle 13, intervenendo in aula, con a destra il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri e a sinistra il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata.

Sarà un governo di impegno nazionale, ossequiosi al primato della politica
E anche se nel suo governo non ci sono esponenti del Parlamento, Monti sottolinea che «il Parlamento è il cuore pulsante di ogni politica di governo. Al Parlamento vanno riconosciute dignità, credibilità, autorevolezza. Da parte mia vi sarà sempre chiara difesa del ruolo delle Camere quali protagoniste del pubblico dibattito». «Il Governo riconosce di essere nato per risolvere una situazione di seria emergenza. È un governo di impegno nazionale». Un concetto che ribadirà anche nella replica pronunciata poco prima del voto. «Sfondate una porta aperta - dice Monti ai senatori - quando osservate, come molti di voi hanno fatto, che vogliamo essere ossequiosi al primato della politica e vi assicuro che proprio in questo senso abbiamo iniziato ad operare» con un «atteggiamento rispettoso e umile a servizio del Paese e delle istituzioni politiche di cui riconosciamo la primazione».

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