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Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2011 alle ore 16:37.

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Ritratto di Wolfgang Schauble, l'uomo sulla sedia a rotelle che tiene in piedi l'Europa. Nella foto il cancelliere tedesco Angela Merkel (a destra) con il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble (AP Photo)Ritratto di Wolfgang Schauble, l'uomo sulla sedia a rotelle che tiene in piedi l'Europa. Nella foto il cancelliere tedesco Angela Merkel (a destra) con il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble (AP Photo)

Al tavolo in cui si riunisce l'Ecofin, e negli altri incontri tra i ministri economici europei, manca sempre una sedia. Quella del convitato più importante, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble. Da ventun anni, suo malgrado, Schäuble la sedia (a rotelle) la porta sempre con sé.

Il 12 ottobre 1990, in una birreria di Oppenau nel Baden-Württemberg in cui si teneva un raduno elettorale, un certo Dieter Kaufmann affetto da disagio psichiatrico estrasse una pistola e sparò contro Schäuble. Il politico della Cdu sopravvisse all'attentato, ma colpito alla mandibola e alla colonna vertebrale rimase paralizzato negli arti inferiori.

Proprio in quegli anni, da ministro degli Interni e principale collaboratore di Helmut Kohl, Schäuble stava lavorando a una delle sue imprese politiche più ambiziose, delineandosi come il vero architetto della riunificazione della Germania federale con la Repubblica democratica tedesca. Schäuble si riprese dall'attentato e nel 1991 con un famoso discorso al Bundestag convinse la maggioranza a ratificare lo spostamento della capitale tedesca da Bonn a Berlino.

Autodefinitosi come Sisifo, per la condanna a dover sempre ricominciare da zero dopo aver quasi raggiunto la vetta, una condanna che lo ha accompagnato per tutta la sua vita politica, il ministro delle Finanze ha attraversato in prima fila decenni di storia tedesca, ma non è mai riuscito a raggiungere la leadership del paese. Ministro degli Affari speciali e capo della cancelleria (1984-1989), poi ministro degli Interni (1989-1991) e capogruppo in Parlamento della Cdu (1991-2000), Schäuble è a lungo designato come delfino di Kohl, ma lealissimo a un capo poco incline a farsi da parte, è sempre rimasto un cancelliere in potenza.

Dopo la sconfitta elettorale della Cdu nel 1998, l'eterno numero due diventa presidente del partito e, parlando spesso schiettamente della propria invalidità e chiedendosi lui stesso pubblicamente se un uomo in sedia a rotelle sia adatto a ricoprire la carica di cancelliere tedesco, prepara accortamente il paese proprio a questa eventualità. Ma il destino si oppone. Nel 2000 uno scandalo su finanziamenti illegali alla Cdu lambisce Schäuble che ammette in televisione di aver ricevuto una donazione (non registrata) al partito di 100.000 marchi da parte del controverso commerciante di armi Karlheinz Schreiber. Impigliato in questa opaca vicenda, il presidente della Cdu si dimette dal suo incarico. Per la tedesca dell'Est Angela Merkel, futuro cancelliere tedesco, è il semaforo verde per una rapida ascesa.

Molti notano che Kohl non si è affatto speso per aiutare il suo fedelissimo e pazientissimo collaboratore. Il fratello di Schäuble, Thomas, che è stato ministro degli Interni del Baden-Württemberg e poi presidente del birrificio di proprietà pubblica Rothaus, lancia un chiaro j'accuse contro l'ex cancelliere che ha abbandonato il suo ex pupillo al proprio destino. Wolfgang, invece, tace e inghiotte amaro. In seguito Schäuble è in lizza per candidarsi a sindaco di Berlino (nel 2001) ma il partito si oppone. E nel 2004 la sua corsa, che sembrava promettente, alla presidenza della Repubblica viene intralciata proprio dalla Merkel. Un anno dopo, però, è lei a cooptare Schäuble come ministro dell'Interno nell'esecutivo di Grosse Koalition da lei presieduto.

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