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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2011 alle ore 13:11.

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di Nicoletta Cottone
«Noi abbiamo fatto ieri la nostra parte»
, ha detto il premier Mario Monti nel corso di una conferenza stampa nella sede romana della Stampa estera, a proposito del modo in cui l'italia si presenterà nei prossimi giorni alle discussioni a livello europeo. «Abbiamo la stretta necessità di salvare l'Italia», ha detto. Il Paese «deve al più presto risolvere alcuni gravi problemi che la rendono in certi momenti partner poco credibile se non addirittura fonte di infezione» nell'ambito dell'eurozona.

Le tre linee guida della manovra
Ha ricordato come «consolidamento dei conti pubblici, sviluppo e crescita, equità sociale» sono le tre linee guida del decreto anti-crisi «al vaglio del capo dello stato per il riconoscimento dei requisiti di necessitá e urgenza». Ha detto di confidare sul sostegno del Parlamento, ricordando che l'esecutivo è sostenuto da forze politiche che «fino all'altro ieri non si parlavano e si combattevano».

Settimana cruciale per l'Italia e l'Europa(video)
Quella iniziata, ha sottolineato Monti, «è una settimana cruciale» nella quale «ci deve essere un concorso di volontà e decisione da parte italiana» per rimuovere quella parte di problemi dell'Eurozona di cui potrebbe essere fonte. «Nella gestione dei rapporti con il governo italiano, possono esserci stati alti e bassi», ma Angela Merkel e Nicolas Sarkozy hanno avuto «per l'Italia sempre grande considerazione e rispetto». Ha sottolineato, parlando dell'impegno del governo per rafforzare l'Eurozona e deii rapporti con il resto dell'Unione fuori dalla moneta unica, come il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sia «un grande europeista e ispiratore di molti in materia di visione del processo di integrazione europeo.

La manovra avvia riforme mai attuate
La manovra approvata ieri dal governo si è resa necessaria per «trasformare in atti concreti» alcuni interventi delle precedenti manovre e per tenere conto del «peggioramernto della congiuntura». Monti ha confermato il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013, «abbiamo preso tutte le misure per andare in quella direzione con certezza di intervento». Il decreto, inoltren segna «l'inizio di riforme struttuali lungamente discusse e mai attuate ad esempio quella del sistema pensionistico». Riforme per la crescita, perché «da 10-15 anni l'Italia cresce la metà della zona euro. Vanno in questa direzione le misure sul costo del lavoro per ridurre il cuneo fiscale, quelle per favorire la concorrenza con l'aumento dei poteri delle Autorità di settore".

Senza la manovra l'Italia crolla
La manovra può aggravare la recessione? «Capisco la preoccupazione», ha detto Monti, ma «dobbiamo pensare a che cosa può essere l'Italia in mancanza di questo pacchetto», aggiunge però il Professore. «La nostra manovra è molto diverso da altre di quest'anno», dice ancora Mario Monti. «Senza questo pacchetto l'Italia crolla, va in una situazione simile a quello della Grecia, paese per il quale abbiamo grande simpatia ma che non vogliamo imitare», conclude il premier. Le misure contenute dalla manovra «se faranno scendere i tassi di interesse e gli spread, questo creerá più sollievo di quanto i singoli provvedimenti potrebbero avere di effetto recessivo».

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