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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2012 alle ore 19:52.

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Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, a Porta a porta (Ansa)Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, a Porta a porta (Ansa)

Cresce la protesta delle categorie interessate dalle liberalizzazioni
Cresce intanto la protesta da parte delle categorie che saranno colpite dalle liberalizzazioni. I tassisti oggi hanno protestato a Bologna e a Milano in attesa di una manifestazione nazionale a Roma prevista sabato. I commercianti alzano la voce contro la 'deregulation' già in essere: «Bastasse allungare gli orari per generare più fatturato e prezzi più bassi saremmo anche noi favorevoli, ma non è così», afferma il presidente di Confesercenti Marco Venturi. Gli avvocati con molta probabilità interverranno direttamente in Parlamento con i molti legali eletti. I farmacisti ricordano di avere già dato e denunciano che «le vere lobby - afferma la presidente di Federfarma Annarosa Racca - sono quelle dei grandi poteri economici. Delle multinazionali».

Bonanni: cacciare via lobby e corporazioni
Intanto dal mondo sindacale il leader della Cisl Raffaele Bonanni sostiene l'azione del Governo e chiede di «cacciare via lobby e corporazioni». Mentre dalla politica il Pdl annuncia che inizieranno domani le riunioni di quattro tavoli di lavoro che si occuperanno di liberalizzazioni, oltre che di legge elettorale, di mercato del lavoro e del rapporto con l'Europa.

L'accordo con la Svizzera non deve apparire come condono
«Vogliamo essere in regola con le normative europee, siamo molto pragmatici: se la cosa conviene farla, la faremo», ha detto Catricalà in relazione all'accordo con la Svizzera sulla tassazione dei capitali. «Non dobbiamo dare l'idea che il Governo fa condoni, perché quest'operazione - ha aggiunto - potrebbe apparire come un condono. Non é detto che non lo faremo, ma dobbiamo cambiare alcune cose».

Incentivare le assunzioni di giovani e donne
Parlando dell'imminente riforma del lavoro, Catricalà ha ricordato che «nel periodo tra settembre e novembre la disoccupazione è aumentata in un modo sconcertante e questo impone degli interventi che non possono essere che l'incentivazione all'assunzione di giovani e donne e una maggiore flessibilitá per i nuovi assunti».

Dobbiamo convincere i mercati che meritiamo credito
La manovra «che è stata approvata dal Parlamento è stata molto apprezzata in Europa. Ora si tratta di convincere i mercati del fatto che siamo un Paese meritevole di credito, e di credito a buon prezzo, e questo è il problema dello spread», ha spiegato Catricalà. «Se il popolo italiano non dà idea di essere un popolo di cicale, ma un popolo serio, in grado di pagare i debiti e pagare le tasse all'erario - ha proseguito - i mercati ci premieranno. Per dare questa dimostrazione abbiamo bisogno di fare altre leggi». Ha detto che il governo individuerà un metodo «non invasivo né discriminatorio affinché le pubbliche amministrazioni paghino chi ne ha diritto senza però screditare lo Stato e le sue finanze».

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