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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2012 alle ore 13:24.

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Il pressing di Berlusconi per salvare Cosentino. Nella foto il deputato Pdl, Nicola Cosentino (Fotogramma)Il pressing di Berlusconi per salvare Cosentino. Nella foto il deputato Pdl, Nicola Cosentino (Fotogramma)

Un voto negativo su Cosentino non sarà indolore. È stato chiaro con i suoi l'ex premier Silvio Berlusconi che ieri non ha assolutamente gradito il voto della Giunta delle autorizzazioni della Camera a favore dell'arresto del deputato Pdl, Nicola Cosentino. Gli undici "sì" all'autorizzazione sono arrivati da Pd, Idv, Lega e Terzo Polo. I dieci "no" da Pdl, Popolo e territorio, Gruppo misto e Maurizio Turco dei Radicali, che aveva annunciato il suo voto contrario. L'ex sottosegretario all'Economia è accusato dalla Dda di Napoli di essere il referente politico dal clan del Casalesi.

Cicchitto (Pdl): Berlusconi angosciato
Fabrizio Cicchitto, ieri sera, lasciando palazzo Grazioli al termine del vertice dello stato maggiore del partito, ha riferito di un Berlusconi «angosciato» per la vicenda. La posta per convincere il Carroccio a salvare Cosentino è alta, perché Bossi vorrebbe che il Cavaliere staccasse la spina all'Esecutivo. Eloquente il messaggio di ieri di Cicchitto: «se qualcuno pensa che operazioni di questo tipo non peggiorino il quadro e i rapporti politici, sbaglia in modo profondo».

La Lega in Giunta ha capovolto le sorti del voto
In Giunta il voto dei leghisti Luca Paolini e Fulvio Follegot in favore dell'arresto ha capovolto le alleanze che avevano già consentito di bocciare la prima ordinanza di custodia per Cosentino, respinta a Montecitorio nel dicembre 2009.

L'ala maroniana della Lega resiste
Per il Cavaliere nelle carte non c'è giustificazione a una misura del genere. Ieri l'ex premier ha già tentato di convincere al telefono il suo ex alleato Umberto Bossi e molti leghisti a non mandare in galera il coordinatore regionale del Pdl in Campania, ma l'ala maroniana (Maroni ha detto che il Carroccio non è più costretto «a ingoiare rospi») ha resistito e difficilmente cederà. Il pressing dell'ex premier sarà ancor più serrato in vista del voto in aula di domani.

Obiettivo puntato sui franchi tiratori
Per ora i numeri dell'Aula sono per l'arresto di Cosentino, ma l'obiettivo è puntato sui franchi tiratori. Se il voto sarà segreto, infatti, qualche leghista e qualche garantista di vario colore politico potrebbe decidere, nel segreto dell'urna, di votare no all'arresto.

Saviano chiede voto palese
Proprio per questo il Pd ha chiesto che in Aula il voto sia palese. Richiesta avanzata su Twitter anche dallo scrittore Roberto Saviano: «vorrei chiedere al parlamento voto palese sulla richiesta di arresto di Cosentino. Ciascun deputato sia responsabile del proprio voto». Già ieri Maurizio Turco, radicale del Pd, ha raccontato che nel Pd più di un deputato ha nutrito dubbi sulla richiesta da parte dei magistrati di disporre la custodia cautelare per Cosentino. «Franceschini disse che prendeva atto dei dubbi - racconta Turco - ma che non c'erano possibilità di difendere all'esterno una decisione diversa. Insomma siccome non c'erano alternative, bisognava votare per l'arresto». Turco ha poi votato contro l'arresto ritenendo la richiesta «infondata e frutto di un obiettivo fumus persecutionis».

Cota (Lega): sono decisioni che non si prendono a cuor leggero
«Queste sono decisioni che non si prendono mai a cuor leggero», ha detto questa mattina il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, segretario della Lega Nord Piemonte, commentando a "La telefonata" su Canale 5, la decisione del Carroccio di votare, nella Giunta per le Autorizzazioni della Camera, per all'arresto di Nicola Cosentino. Sui rapporti Lega-Pdl, Cota ha sottolineato che «in questa fase non esiste un vincolo di maggioranza perchè il Pdl sostiene, insieme al Pd, il Governo Monti e la Lega è all'opposizione». Per quanto riguarda, invece, eventuali alleanze in vista di future elezioni, Cota ha detto che «sono cose che si vedranno al momento opportuno. Le vedranno Bossi e Berlusconi».

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