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Questo articolo è stato pubblicato il 01 marzo 2012 alle ore 17:10.
L'ultima modifica è del 01 marzo 2012 alle ore 13:42.

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Il nutrito gruppo di manifestanti che si è radunato alle 18 in via Verdi a Torino si è ora spostato in via Po, dando origine a un corteo, al grido di "giù le mani dalla Valsusa". Gli attivisti, con bandiere e tamburi, si dirigono in direzione di piazza Vittorio Veneto. Fermo il traffico, ma restano aperti i negozi e la situazione è tranquilla.

19.05 - Circa 150 giovani appartenenti ai centri sociali milanesi hanno invaso l'androne della stazione Centrale di Milano per solidarizzare con il movimento No Tav. La protesta è stata lanciata dai militanti piemontesi che avevano fatto appello per «bloccare tutto dappertutto». I binari della stazione sono presidiati da circa 200 uomini, fra polizia e carabinieri, in assetto antisommossa. I manifestanti stanno intonando gli slogan «giù le mani dalla Val Susa» e «Via, via la polizia».

18.36 - Un centinaio di manifestanti no tav, riuniti sotto la sede Rai di Torino, sta bloccando da qualche minuto il traffico in via Rossini all'incrocio con via Verdi, fra le proteste degli automobilisti. Per impedire il transito alle auto sono state create barriere con l'uso di cassonetti.

16.50 - «Sono stato caricato dalla polizia e percosso con i manganelli. Adesso sono in ospedale a Susa e mi dicono che ho una frattura a un gomito»: a parlare è Alberto Perino, leader carismatico dei No Tav riferendosi agli incidenti di ieri sera a Chianocco (Torino).

16.47 - Si è concluso a Roma l'incontro al Viminale fra i rappresentanti degli enti locali e il ministro degli Interni, Annamaria Cancellieri. «Si è deciso di mantenere la massima fermezza possibile rispetto ai disordini e, contemporaneamente, di riprendere il lavoro sul piano dello sviluppo del territorio attraversato dalla Torino-Lione», ha spiegato il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta. L'appuntamento è stato anche l'occasione per fare il punto sulla situazione politica in valle, di fronte anche all'allarme dei sindaci che ora temono di non avere più il controllo del movimento. «Sono contrari all'opera - ha proseguito Saitta - 12 Comuni su 25 dell'intero territorio attraversato e, di questi, appena 2 sono effettivamente toccati dai cantieri». Il presidente della Regione, Roberto Cota, ha chiesto al ministero dell'Interno «lo sblocco immediato dei primi 20 milioni di euro per il nodo ferroviario di Torino». Fondi che fanno parte di un pacchetto di 300 milioni (di cui circa 100 devono essere sborsati dalla Regione a valere su fondi Fas) e che sono attesi da anni. Al di là del sostegno economico, servirebbero a dare un segnale importante di compensazione al territorio, per i disagi che porteranno inevitabilmente i cantieri della Tav.

16.16 - Mentre il gruppo dei No Tav romani continua a occupare l'ingresso della sede del Pd in via del Nazareno, il capo della Digos della Capitale, Lamberto Giannini, si occupa di condurre le trattative con alcuni rappresentanti dei manifestanti affinché acconsentano all'identificazione dei dimostranti. Ma per ora è muro contro muro. I ragazzi respingono al mittente la richiesta, sottolineando di non aver commesso alcuna azione violenta. Intanto, davanti alla sede del Pd sono arrivati agenti in assetto antisommossa e blindati della Polizia. Al Nazareno sono giunti anche altri gruppi di manifestanti, che vorrebbero congiungersi con quelli che da qualche ora occupano la sede del Pd. Ma i nuovi arrivati non vengono lasciati passare e vengono mantenuti in via Sant'Andrea delle Fratte ma non fino all'ingresso del palazzo del Partito democratico

16.11 - Il Pd è disponibile a pubblicare sul proprio sito il comunicato dei manifestanti No Tav che occupano la sede del partito ma chiede che al primo punto sia aggiunto che i manifestanti si impegnano a condurre la loro protesta senza alcun ricorso alla violenza. Al momento è in corso una riunione dei no tav nella sede dei democratici.

15.50 - Anche su indicazione di Bersani, il responsabile sicurezza Emanuele Fiano ha proposto ai manifestanti di entrare in sede e andare nella sala conferenze per discutere nel merito della questione della Tav. Dopo un momento di indecisione, i manifestanti hanno respinto la proposta chiedendo, invece, la pubblicazione sul sito del Partito democratico del loro manifesto. «Noi chiediamo la liberazione di tutti gli arrestati e siamo qui perchè il Pd è il mandante della Tav», continuano a ripetere i giovani che intanto hanno bloccato l'ingresso con uno striscione. Discutendo con loro, Fiano ha ricordato che «il progetto è stato sottoposto a tutti i passaggi previsti in democrazia, il contrario è fascismo».

15.28 - Incontro, a Roma, nella sede del Viminale fra Governo e rappresentanti degli enti locali per esaminare la delicata situazione in Valle di Susa. Al tavolo con il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, siedono il viceministro alle Infrastrutture Mario Ciaccia, il governatore del Piemonte Roberto Cota, il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta, il sindaco di Torino Piero Fassino, il capo della Polizia Antonio Manganelli, il comandante generale dell'Arma dei carabinieri Leonardo Gallitelli. Nel frattempo, sempre a Roma, un gruppo di manifestanti No Tav ha tentato di fare irruzione nella sede del Pd. In tutto una ventina di persone che, inneggiando a Luca Abbà (il no Tav caduto lunedì scorso da un traliccio dell'alta tensione nel tentativo di opporsi all'allargamento del cantiere di Chiomonte), hanno occupato l'ingresso del partito. Le forze dell'ordine sono intervenute sul posto.

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