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Questo articolo è stato pubblicato il 03 marzo 2012 alle ore 21:48.
L'ultima modifica è del 03 marzo 2012 alle ore 10:28.

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No Tav, bloccata la A32 Torino-Bardonecchia. Invasa la tangenziale a RomaNo Tav, bloccata la A32 Torino-Bardonecchia. Invasa la tangenziale a Roma

Dalla Val di Susa a Roma, Milano, Perugia, Catania e ad altre città. La protesta contro la linea ferroviaria ad Alta Velocità Lione-Torino è dilagata in mezza Italia, in un sabato di cortei e manifestazioni.

Innanzitutto in Val di Susa, epicentro della contestazione, dove i manifestanti hanno divelto i new jersey che avevano chiuso l'accesso all'autostrada A32 dalle rampe di Chianocco, e poi si sono mossi verso la statale 24.

L'autostrada in direzione sud, invece, è stata riaperta intorno alle 21. L'arteria era stata chiusa circa due ore prima - all'altezza di Avigliana -per la presenza di manifestanti No Tav.

Intanto, in Val di Susa esce allo scoperto il fronte dei sindaci «no-violenza»: quelli, cioè, che non vogliono la Tav, ma non sono disposti ad accettare la violenza. «Non possiamo più accettare in silenzio, stanno distruggendo l'economia e il turismo della Valle», dicono. E ci sono anche i sindaci favorevoli alla Tav, come Renzo Pinard, primo cittadino di Chiomonte.

A Roma invece i manifestanti hanno bloccato la tangenziale e l'ingresso dell'autostrada per L'Aquila. A Perugia si sono seduti sui binari della stazione, interrompendo il transito dei treni per mezz'ora. E poi hanno manifestato nelle strade: da un presidio a Catania al corteo che si è chiuso in piazza Duomo a Milano.

In risposta al premier Mario Monti, che ieri ha confermato «con piena convinzione» l'impegno del Governo «per realizzare tempestivamente» l'opera, i No Tav hanno protestato non solo in Val Susa, ma in mezza Italia. E anche all'estero, sostengono i comitati.

Laddove la protesta è stata più vivace, come a Roma, la forma ha sostanzialmente ricalcato quella delle manifestazioni dei giorni scorsi - e di sabato - in Val Susa, dove è stata di nuovo bloccata la A32.

La contestazione nella capitale
A Roma, sulla scia dello slogan «Fermeremo questo treno» alcune migliaia di persone hanno occupato prima la Tangenziale e poi l'ingresso dell'autostrada Roma-L'Aquila, bloccando il traffico sia in direzione dell'autostrada sia del Grande raccordo anulare. Durante il corteo sono stati esplosi petardi e fumogeni ( La cronaca minuto per minuto della protesta di Roma ).

Poco prima della partenza, è stata aggredita una troupe di Rainews: è stata spaccata una telecamera e l'operatore è rimasto ferito ad un dito. Alla troupe è arrivata la solidarietà del direttore generale e del presidente della Rai, Lorenza Lei e Paolo Garimberti.

Una cinquantina di attivisti ha fatto anche un'incursione simbolica nella sede di Repubblica, per «parlare con Repubblica.it e fare sentire la loro voce attraverso la rete», ha raccontato il vicedirettore Dario Cresto-Dina, che è sceso per incontrarli: «È stato un blitz molto pacifico», ha spiegato.

Le manfestazioni in varie città

In mattinata, i comitati avevano annunciato «una nuova giornata di mobilitazione», con iniziative ad Alessandria, Avellino, Catania, Imperia, Mantova, Pisa, Pesaro, Sestri Levante (Genova) e Trieste. E anche all'estero: Londra (sotto il consolato italiano), Parigi, Dublino, Ginevra (davanti alla sede Onu), Budapest (con un presidio musicale vicino all'ambasciata) e San Sebastian, nei Paesi Baschi. C'è stato pure un fronte virtuale: hacker che si firmano 'Anonymous' hanno sostenuto di aver attaccato i siti di alcune istituzioni piemontesi.

A Milano, alcune centinaia di persone hanno sfilato per le vie della città, fino al Duomo. La protesta contro la Tav si è fusa con un'iniziativa per la libertà dei popoli. Il corteo era aperto da delegazioni dei Paesi Baschi, della Colombia e del Kurdistan, e da lo striscione: Libertà per i No Tav! La valle non si arresta! Tanti popoli, un'unica lotta.
Protesta vivace ma pacifica a Perugia. Una cinquantina di attivisti ha bloccato per mezz'ora la stazione ferroviaria. La circolazione è stata interrotta per precauzione.

In piazza Duomo, a Trento, è iniziato un presidio permanente in solidarietà ai No Tav. A organizzarlo sono stati i No Bbt, gli attivisti contrari al tunnel di base del Brennero, anch'esso parte di una grande opera ferroviaria.

Oltre a quelle organizzate, ci sono state le iniziative isolate. Come quella di don Vitaliano Della Sala, della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo a Mercogliano (Avellino), che ha esposto la bandiera No-Tav nella chiesa. «Un territorio appartiene soprattutto a chi lo abita - ha spiegato ai fedeli - e nemmeno i rappresentanti dello Stato possono arrogarsi il diritto di decidere da soli».

Anche a Grosseto, in occasione dell'incidente probatorio per l'inchiesta sul naufragio della nave Concordia, si sono presentate tre persone con al collo un cartello «No Tav».


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