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Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2012 alle ore 08:11.

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Corrado PasseraCorrado Passera

Lo approveremo entro poche settimane. La numerosità di leggi e leggine più o meno legate a innovazione e ricerca è troppo vasta e si disperde in mille rivoli. Le procedure sono spesso lunghe, farraginose, discrezionali. Vogliamo sostituire quasi tutte queste leggi con una - o poche – che prevedono meccanismi automatici di credito di imposta per la ricerca e l'innovazione. Anche in questo campo la collaborazione col ministro Profumo è molto efficace.

A proposito di internazionalizzazione, la vicenda dell'Ice l'anno scorso è stata confusa e incomprensibile. Da dove si riparte?
Il nuovo Ice c'è. La legge è stata fatta. La cabina di regia sarà snella e vedrà impegnati nella guida i due ministeri insieme, Esteri e Sviluppo, col forte coinvolgimento delle associazioni di impresa, delle camere di commercio sia in Italia che all'estero e delle Regioni. Con il ministro Gnudi stiamo valutando come creare le migliori sinergie sul turismo.

Si è parlato di Riccardo Monti come nuovo presidente.
È già oggi il mio consigliere per l'internazionalizzazione e, a breve, lo proporrò alla guida dell'Ice. Ha una grande esperienza nel settore privato in questo campo e ha già lavorato nei Paesi in forte sviluppo che interessano al nostro Paese. Le strutture Ice saranno integrate nelle ambasciate e con le camere di commercio dei vari Paesi: le piccole e medie imprese potranno essere assistite in modo diretto. Con Cassa depositi e Sace, poi, rafforzeremo la parte del sostegno finanziario alle iniziative di internazionalizzazione. Si potrebbe pensare a una vera e propria Eximbank, come avviene in altri Paesi.

C'è l'altro fronte: quello dell'attrattiva degli investimenti stranieri che resta un buco nero.
Gli stessi interventi che faranno crescere le imprese e l'economia italiana attireranno più investimenti dall'estero. Attiriamo meno investimenti di altri Paesi spesso più a causa della burocrazia e della Giustizia che del costo del lavoro. La rete Ice nei principali Paesi del mondo potrà costituire un canale importante per assistere le tantissime aziende interessate a investire in Italia.

Intanto gli inglesi di British gas hanno abbandonato l'investimento nel rigassificatore di Brindisi.
Senza entrare nel merito specifico, quello che è certo è che i tempi delle autorizzazioni per aprire nuove attività economiche sono diventati in molte parti di Italia del tutto inaccettabili. Quando poi si tratta di infrastrutture o impianti energetici, interessi particolari bloccano troppo spesso l'interesse generale, e ciò non ha nulla a che vedere con la democrazia.

La Tav è diventata l'emblema delle opere frenate dai veti. Con quali argomenti convincerete chi dice ancora no?

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