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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2012 alle ore 18:30.

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Sull'articolo 18 la partita, per la Cgil, non è chiusa. Su questo punto il Governo «non ha mai dimostrato una volontà di mediazione». La partita ora si gioca all'attacco: «Ci rivolgeremo a tutto il Parlamento affinché sulle norme che non vanno bene intervenga al fine di modificarle». Perché «il messaggio che Monti vuole portare in giro è che in Italia si può licenziare facilmente». Lo afferma il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, durante la conferenza stampa dopo il direttivo di Corso Italia. Nello stesso momento, nella conferenza stampa organizzata dalla Cisl, il leader Raffaele Bonanni ammette: ho il timore che sui licenziamenti si faccia più politica che sindacato. Sulla questione, aggiunge Bonanni, «abbiamo trovato un compromesso che può essere migliorato. Ben venga se il Parlamento ci dà una mano».

Il Governo scarica su lavoratori e pensionati i costi delle riforme
«Siamo di fronte a un governo - aggiunge - che alla fine scarica sui lavoratori, sui pensionati e pensionandi tutti i costi delle riforme che vengono fatte». E «non si può contrabbandare la necessità di nuove regole con la crescita del Paese». È un fiume in piena la leader della Cgil. Camusso giudica positive alcune misure riguardo la flessibilità in entrata, ma rinvia il giudizio a quando ne avrà una informazione più dettagliata.

Rischio di un uso indiscriminato dei licenziamenti economici
Sull'articolo 18 lancia l'allarme: «C'è il rischio di un uso indiscriminato contro i lavoratori dei licenziamenti economici». Non solo: «Il fatto che Monti e Fornero dicano che si va verso un'estensione dell'articolo 18 ci preoccupa perché preoccupa il fatto che si dicano apertamente simili bugie». Per dirla tutta: «La partita sull'articolo 18, per noi, non è chiusa».

Le nuove regole non creano posti di lavoro
Non solo. Questa riforma, ribadisce la sindacalista, «non crea neanche un nuovo posto di lavoro». Infine, Camusso attacca le imprese e denuncia l'assalto alle misure contro la precarietà. un «assalto da parte del sistema delle imprese per tornare indietro sugli interventi contro la precarietà» contenuti nella proposta del Governo che rappresentano un «passo importante». Quanto alle ipotesi avanzate dall Funzione pubblica, la riforma dell'articolo 18, sostiene Camusso, non potrà essere applicata agli statali (circa 3 milioni e mezzo di lavoratori, in base ai dati Istat).

Sciopero, pacchetto di 16 ore. Angeletti (Uil): un suicidio
La Cgil, in risposta alla riforma del mercato del lavoro delineata dal Governo, si appresta a proclamare un pacchetto di 16 ore di sciopero, 8 delle quali in un'unica giornata. La data per le 8 ore di sciopero generale sarà decisa in base al calendario della discussione parlamentare sulla riforma. Le altre otto ore saranno decise a livello territoriale per fare delle assemblee nei luoghi di lavoro. Sono in programma anche manifestazioni territoriali. «Fare sciopero contro il Parlamento» chiedendo nel contempo alle stesse Camere delle modifiche, con una «minaccia preventiva è un suicidio», ha commentato il segretario generale dell Uil, Luigi Angeletti, spiegando che il suo sindacato «in linea di principio non esclude nulla» ma «solo nel disperato caso in cui si registrasse una indisponibilità a prendere in considerazione le nostre richieste, anche lì si tratterà di valutare le forme di pressione più incisive».

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