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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2012 alle ore 19:45.

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Ci sono soprattutto il voto in Grecia e le sue conseguenze sull'andamento dei mercati in cima alle preoccupazioni dei leader del G-20, che lunedì 18 e martedì 19 giugno tornano a incontrarsi in Messico, con il vecchio Continente sotto pressione per la crisi dell'euro. Ma oltre all'inevitabile stato di allerta generale per il risultato delle elezioni elleniche e al rischio che la Spagna debba chiedere un aiuto non circoscritto alle sole banche, si ripropone la preoccupazione che il contagio europeo metta in seria difficoltà l'Italia. Tuttavia l'esito potrebbe essere quello di rafforzare l'attestato di fiducia al presidente del Consiglio Mario Monti.

Insomma non si riproporrà il tentativo di una "sorveglianza rafforzata" per il nostro paese da parte del Fmi, come successe al G-20 di Cannes l'anno scorso, quando Roma dovette digerire l'invio degli ispettori per verificare l'operato del precedente governo. «Andrò con animo sereno al G-20 perché siamo tra quelli a cui viene chiesto come far funzionare meglio l'Europa e non quando cadrete nel precipizio», ha spiegato Monti nell'intervista pubblica di sabato pomeriggio a Bologna durante la manifestazione "Repubblica delle Idee".

Los Cabos, rinomata località turistica della Bassa California, si prepara a ospitare un G-20 blindato nel bel mezzo di quello che è diventato una sorta di "buen retiro" dei capi delle bande di narcotrafficanti che da anni insanguinano il Messico. Le autorità hanno schierato oltre 4.600 poliziotti e militari a protezione del Centro Internacional de Convenciones, dove si svolgeranno i lavori e gli alberghi dove saranno ospitate le delegazioni. E non a caso i principali candidati alle prossime elezioni presidenziali in Messico si sono impegnati a rafforzare la lotta al narcotraffico e hanno definito una priorità la riduzione della spirale di violenza nel paese.

L'attuale presidente Felipe Calderon ha persino impiegato l'esercito per contrastare l'attività dei cartelli della droga: una decisione che, secondo i candidati, ha contribuito a creare sfiducia nel lavoro della polizia e ad innalzare il bilancio delle vittime a livelli record, oltre 50mila dall'inizio del suo mandato presidenziale nel 2006.

Se al G-20 di Los Cabos la crisi dell'Eurozona sarà il tema più importante in discussione, per la Casa Bianca al summit «non sarà detta la parola fine» sui problemi europei.

Il maggiore elemento di debolezza della Ue restano le divisioni tra i 27 su come uscire dalla crisi dei debiti sovrani. «Non lasceremo alcun dubbio sulla nostra determinazione a prendere ogni azione necessaria», ha dichiarato il presidente della Commissione Barroso. Ma ciò che ancora manca è una tabella di marcia condivisa su come e quando prendere quelle «ulteriori misure necessarie» per sostenere la crescita e l'occupazione e marciare - come scrivono i leader Ue nella bozza del Consiglio Ue di giugno - verso un nuovo stadio dell'integrazione bancaria e fiscale.

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