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Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2012 alle ore 07:32.
L'ultima modifica è del 21 giugno 2012 alle ore 09:16.

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La proposta della Bonino sarà presentata proprio il giorno (domani) del vertice a quattro che riunirà a Roma i capi di governo di Italia, Germania, Francia e Spagna. Poi toccherà al summit europeo su cui si concentrano le speranze di mezza Europa. Bonino guarda ai possibili sviluppi con realismo: «I tedeschi dicono oggi che sono pronti a una maggiore integrazione politica. È un bluff? Non lo so. Io dico andiamolo a vedere. Sono convinta che con i tedeschi si può lavorare bene. In fondo loro vogliono essere sicuri che tutti facciano le riforme che loro hanno fatto. Vanno convinti che nessuno cerca scorciatoie e che ciascuno fa e farà i suoi compiti a casa».
In questo senso Bonino crede molto nel ruolo che può svolgere Mario Monti. «Ha la credibilità per fare da mediatore e portare a casa un risultato importante per l'Europa e per l'Italia. Deve però essere sostenuto con convinzione dalla politica italiana, altrimenti sarà più debole». Ed è proprio questa la preoccupazione di Bonino. La scarsa consapevolezza della classe dirigente italiana, politica e non solo. «È come se non si comprendesse dove siamo. Si continua a litigare e a fare i giochi della partitocrazia come se nulla fosse. Eppoi si dice a Monti vai a Bruxelles e convinci gli europei delle nostre ragioni, altrimenti vai a casa. Ma chi è Monti, mi domando, King Kong?».

L'INIZIATIVA

Manifesto per gli Stati Uniti d'Europa
Con un intervento dell'ex cancelliere tedesco Helmut Schmidt il 5 giugno, seguito il giorno dopo dall'ex presidente della Commissione Ue, Jacques Delors, il Sole 24 Ore ha lanciato il Manifesto per gli Stati Uniti d'Europa, per sollecitare un'accelerazione del processo politico di integrazione comunitaria. Sul tema sono poi intervenuti ogni giorno altri autorevoli politici europei: nell'ordine, Joschka Fischer, Romano Prodi, Jerzy Buzek, Antonio Tajani, Guy Verhofstadt, Lucas Papademos, George Osborne, Carlo Azeglio Ciampi, Pascal Lamy e Mario Sarcinelli.

Il convegno
Il 22 giugno a Roma (ore 9,30, Sala Zuccari in via della Dogana Vecchia 29) si svolge il convegno "Europa federale, unica via d'uscita". Organizzato dal Consiglio Italiano del Movimento Europeo, dall'European Council on Foreign Relations e dal Partito Radicale, il convegno vedrà intervenire Emma Bonino, Giuliano Amato, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, il direttore della Bdi (la Confindustria tedesca) Kerber, la presidente del Medef (Francia) Parisot, il ministro Passera, il vicepresidente della Commissione Ue Tajani. Chiuderà i lavori Romano Prodi.

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