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Questo articolo è stato pubblicato il 19 agosto 2012 alle ore 19:00.
L'ultima modifica è del 19 agosto 2012 alle ore 14:47.
Il Capo dello Stato Napolitano: puntare sui giovani
Puntare sui giovani. Nel messaggio inviato per l'apertura del meeting di Rimini organizzato da Comunione e liberazione il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha sottolineato la necessità di dare fiducia alle competenze e all'impegno dei giovani. Occorre «dare fiducia allo spirito di iniziativa, alle competenze e all'impegno dei giovani - ha spiegato il presidente della Repubblica -: essi costituiscono un patrimonio di risorse e di energie indispensabile per mantenere viva la capacità progettuale e di innovazione che ha accompagnato le fasi di più intenso sviluppo economico, culturale e sociale del Paese». Secondo Napolitano è necessario trovare nuovi modelli di sviluppo per la crescita.
«Sulla giustizia cambiamenti in collaborazione con il Parlamento»
La temperatura dei rapporti tra magistratura ed esecutivo è alta. Forse proprio per questo motivo il presidente del Consiglio non ha affrontato il tema delle intercettazioni nel corso del suo intervento. Lo ha fatto però a margine della manifestazione: sulla giustizia - ha affermato il presidente del Consiglio, Mario Monti prima di intervenire alla seduta su giovani e la crescita - «sono in corso molti cambiamenti: il ministro di Grazia e giustizia, Paola Severino, nell'ambito del governo é in strettissima collaborazione col Parlamento al quale toccano le decisioni finali». Il ministro, ha sottolineato il premier, «sta facendo molto per rendere la giustizia più funzionante. È un fatto di spinta per l'Italia e non di pesantezza anti competitiva, e poi ci sono temi molto delicati che, tuttavia, il governo deve affrontare e lo stiamo facendo serenamente».
Contrasto Governo - magistratura sulle intercettazioni
Dopo l'intervista rilasciata a Tempi in cui il premier aveva parlato di abusi nell'uso di questo strumento, con riferimento in particolare all'inchiesta del tribunale di Palermo sulla presunta trattativa tra Stato e mafia, ieri è intervenuta l'Associazione nazionale dei magistrati (Anm) per precisare che «è improprio parlare di abusi». Infine, l'ultimo atto della disputa tra magistratura e Governo: oggi è arrivato un nuovo affondo del procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia. «Il riferimento a noi e all'attività della procura di Palermo - ha detto in un'intervista a Sky Tg24 - è un po' ingeneroso». Anche perché, ha aggiunto Ingroia, «abbiamo avuto di recente conforto e sostegno dall'intervento, molto apprezzato, del presidente Zagrebelsky, profondo conoscitore del diritto e della Costituzione, che ci dà ragione». Il procuratore aggiunto di Palermo ha infine chiarito: «abbiamo sempre rispettato la e sempre rispettato le regole».
Di Pietro (Idv); c'è da restare inorriditi dagli attacchi a Ingroia
«C'é da restare inorriditi - ha scritto sul suo blog il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro - di fronte all'opera di delegittimazione che é in atto nei confronti di quei magistrati palermitani, come Antonio Ingroia, che stanno cercando solamente di far emergere la verità sulle sanguinose stragi di mafia avvenute nel nostro paese».
La presidente del Meeting: Formigoni? Chi viene qui giudica e critica Sullo sfondo dell'apertura del meeting di Rimini la figura di Roberto Formigoni. A chi chiedeva una spiegazione sull'intervento a uno degli incontri della kermesse riminese del governatore lombardo Roberto Formigoni, destinatario di un avviso di garanzia, Emilia Guarnieri, presidente del Meeting di Cl, ha risposto che su Formigoni «in questi mesi sono successe tante cose, dalla lettera di don Carron a tante nostre dichiarazioni. C'è l'evidenza del lavoro della Regione Lombardia e delle condizioni che essa realizza ed ha realizzato. Guardare a tutto questo con libertà, realismo e spirito critico ritengo sia estremamente educativo per tutti». «Chi partecipa al Meeting - è stato l'auspicio di Guarnieri - abbia spirito critico nei confronti di tutte le proposte che il Meeting fa. Noi siamo qui per criticare e giudicare la realtà, e questo ha una valenza che prescinde dalla persona di Formigoni e dall'inchiesta giudiziaria che lo riguarda».
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