Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 13 settembre 2012 alle ore 08:48.

My24
(Reuters)(Reuters)

Il presidente americano Barack Obama ha telefonato ai leader di Libia e Egitto per discutere con loro di cooperazione nel campo della sicurezza dopo il sanguinoso attacco di Bengasi contro il consolato americano e le manifestazioni del Cairo contro l'ambasciata. Lo ha annunciato oggi la Casa Bianca.

NEW YORK - Si infittiscono i misteri sul tragico assalto al consolato americano di Bengasi da parte di estremisti islamici e sull'uccisione di quattro diplomatici statunitensi, tra cui l'ambasciatore. A partire dall'identità degli autori dell'attacco in Libia, bene armati e organizzati e forse legati a organizzazioni terroristiche quali Al Qaida, sicuramente capaci di sostenere una battaglia durata in tutto quattro ore e di aprire nuovi pesanti interrogativi sulla politica estera di Washington.

Fino all'identità in California del regista del video anti-musulmano che ha fornito la scintilla per la crisi, il cui nome con il passare delle ore è diventato da Sam Bacile a Basile, Bassiel, Basselley e Basil.
Del "regista" si sono perse in realtà completamente le tracce dopo un'iniziale intervista telefonica al Wall Street Journal, nella quale sosteneva di essere un 52enne cittadino isrealo-americano e di avere girato il film dopo aver raccolto donazioni per 5 milioni di dollari da falcosi ebrei statunitensi. Il New York Times, che ha parlato con uno dei produttori del filmato, l'estremista anti-islamico americano e veterano del Vietnam Steve Klein, ha da questo avuto conferma che il nome sarebbe del tutto falso. E difatti non ha trovato riscontri nè nelle anagrafi americane, nè in quelle israeliane. Un cellulare indicato come suo contatto è stato collegato dalla Associated Press a un altro individuo che nega di essere alla spalle del filmato.

La stessa esistenza di un intero film - due ore secondo il presunto regista - è dubbia. Tutto ciò che esiste potrebbe essere uno spezzone amatoriale e denigratorio dell'Islam di 14 minuti finito su YouTube e promosso da una rete di organizzazioni militanti anti-islamiche e di ultradestra e da alcuni esponenti copti guidati a Washington dall'attivista Morris Sadik. Questi ultimi, secondo le ricostruzioni della stampa americana, avrebbero tirato fuori il video dall'anonimato traducendolo in arabo otto giorni or sono: la versione che ha poi fatto il giro del mondo e infammato le proteste dal Cairo a Bengasi. Nel progetto è stato anche coinvolto un noto pastore estremista, il reverendo Terry Jones della Florida, già finito al centro di dure polemiche in passato per aver bruciato una copia del Corano scatenando altre gravi tensioni: si è impegnato a trasmettere il video, una prospettiva che gli è valsa ieri una telefonata, per dissuaderlo, dal Capo di Stato Maggiore delle forze armate americane, generale Martin Dempsey.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi