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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2012 alle ore 19:30.
L'ultima modifica è del 14 settembre 2012 alle ore 14:34.

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I manifestanti sono riusciti nell'assalto alle mura della sede diplomatica e hanno issato i drappi neri del movimento salafita. La rappresentanza diplomatica è stata evacuata, secondo quanto ha riferito al Jazeera, e nel pomeriggio sui tetti e su alcune terrazze degli edifici della sede diplomatica hanno preso posizione uomini in divisa, probabilmente i marines che garantiscono la sicurezza di tutte le sedi diplomatiche all'estero. Un'alta colonna di fumo nero si è alzata vicino al perimetro esterno dell'ambasciata.

Tunisie Numerique: sventato un attentato
Secondo quanto riferisce il sito Tunisie Numerique, elementi della brigata anti-terrorismo hanno fermato un uomo che stava collocando un ordigno esplosivo dentro il compound dell'ambasciata americana di Tunisi. L'ordigno era confezionato con una bombola di gas.

Assalto alla scuola americana
Una scuola americana, l'American Cooperative School of Tunis, che si trova nella municipalità di L'Aouina (nell'area della Grand Tunis) è stata presa d'assalto e data alle fiamme da manifestanti. L'Aouina si trova a pochissima distanza dall'ambasciata americana, da ore assediata da manifestanti.

Un morto e 25 feriti in Libano
Pure in Libano si registrano scontri. Alcune centinaia di persone hanno dato fuoco a un locale della catena di ristorazione americana Kentucky Fried Chicken (Kfc) di Tripoli, principale porto nel nord del Libano, in segno di protesta per la realizzazione del film considerato offensivo dell'Islam e del profeta Maometto. Durante gli scontri una persona è morta e altre 25 sono rimaste ferite.

In Egitto assalita l'albasciata
In Egitto, al Cairo, è in corso una fitta sassaiola tra manifestanti e forze dell'ordine di fronte all'ambasciata americana dove è stato eretto un muro di blocchi di cemento alto 3 metri.

Nel Sinai attaccata la base della forza di pace: feriti 3 osservatori
Tre osservatori colombiani sono rimasti feriti nell'assalto alla base multinazionale nel Sinai, riferiscono fonti della sicurezza. I manifestanti si sono impossessati di armi e apparecchi per la comunicazione ed hanno incendiato la principale torre della base. La forza di pace (Mfo) è indipendente ed è nata in seguito agli accordi di pace di Camp David.
La base è circondata da 50 pick up muniti di armi automatiche. L'esercito ha inviato 15 blindati e tank da Shiekh Zowaied che si trova a 15 chilometri dal campo, per tentare di riprendere il controllo della situazione.

Bandiere Usa incendiate in Bangladesh
A Dacca in Bangladesh circa 10mila manifestanti hanno bruciato bandiere americane e israeliane ed hanno cercato di avvicinarsi all'ambasciata degli Stati Uniti. La polizia ha fronteggiato le proteste con gli idranti.

Protesta anti-americana in Nigeria
Soldati dell'esercito nigeriano hanno sparato in aria per disperdere una folla di persone che si era radunata, per manifestare contro il film sull'Islam considerato blasfemo, nei pressi di una moschea a Jos, nel centro del Paese. Lo ha reso noto un portavoce dell'esercito, precisando che «non ci sono stati feriti». I manifestanti, qualche centinaio, portavano cartelli anti-americani.

In Iran appello per la protesta
Intanto, un Consiglio per il coordinamento dell'attività pubblica islamica si è appellato a tutti gli iraniani affinché protestino in strada dopo la preghiera: «Gli iraniani daranno sfogo alla loro furia per gli elementi sionisti dietro l'atto blasfemo e porteranno al mondo il messaggio di pace, amicizia e fraternità del profeta Maometto». Ieri anticipando i sermoni del venerdì, la Guida suprema iraniana Ali Khamenei aveva indicato nel sionismo e nel governo degli Usa i principali responsabili della produzione del film anti-islamico che insulta il profeta Maometto.

A Teheran si prevedono dunque manifestazioni spontanee all'uscita della preghiera del venerdì che si celebra nella moschea dell'università nel centro della capitale, vicino a Piazza della Rivoluzione. Ieri circa 500 studenti, ben controllati dalle forze dell'ordine, avevano manifestato contro il film nei pressi dell'ambasciata svizzera a Teheran, quella che rappresenta gli interessi statunitensi nella repubblica islamica.

Evacuata l'università di Austin, in Texas
Il campus è stato evacuato in seguito ad una telefonata anonima in cui si segnalava la presenza di esplosivi nel campus. Lo riferisce la Bbc. L'autore della telefonata dice di essere di Al Qaida. Lo riferiscono media americani citando fonti dell'università.

Libia, chiuso l'aeroporto di Bengasi
La notte scorsa, senza preavviso, per ragioni di sicurezza è stato sospeso il traffico aereo all'aeroporto di Bengasi. Lo hanno riferito fonti aeroportuarie.

Le mosse di Obama
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha espresso la sua preoccupazione per la sicurezza dei diplomatici e dell'ambasciata americana a San'a, nel corso di un colloquio telefonico con il presidente Abd Rabbo Mansour Hadi. Durante la conversazione, Obama ha ringraziato Hadi per aver rapidamente condannato l'attacco al complesso diplomatico statunitense nella capitale yemenita, in un momento in cui diversi Paesi musulmani sono teatro di gravi violenze.

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