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Questo articolo è stato pubblicato il 09 ottobre 2012 alle ore 21:20.
L'ultima modifica è del 09 ottobre 2012 alle ore 12:59.

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Il no della Ragioneria generale alla fine è arrivato. Secco. Il ddl sugli esodati all'esame dell'Aula della Camera, si legge nella relazione tecnica, depositata in commissione Bilancio, «abbassa significativamente l'età media di accesso al pensionamento, determina oneri di rilevante entità compromettendo gli effetti della riforma». Insomma, le misure proposte compromettono «non solo gli effetti della riforma operata con il decreto legge 201/2011 ma anche quelli del complessivo processo di riforma implementato negli ultimi 10 anni». La copertura finanziaria «risulta ampiamente insufficiente». Niente da fare, quindi, la proposta di legge torna alla Commissione Lavoro. Per gli esodati si apre però uno spiraglio: per il 2013 le «misure di assistenza in favore dei lavoratori salvaguardati» sono aggiunte alle finalità del "Fondo Letta", istituito nel 2009, con diverse missioni di spesa. Lo prevede la bozza di Ddl di stabilità all'esame del Consiglio dei ministri.

Il testo torna in Commissione Lavoro
Su richiesta della Commissione bilancio della Camera, la proposta di legge torna ora alla Commissione lavoro. «Noi non molliamo, chiediamo il confronto di merito con il Governo» ha chiarito il primo firmatario della proposta, l'ex ministro Cesare Damiano. La Commissione «modificherà le coperture alla luce dei numeri indicati dalla Ragioneria».

Risorse non adeguate: l'allarme di Fornero
Il problema della mancanza di risorse per coprire le modifiche previste è stato messo in evidenza nei giorni scorsi dal ministro del Lavoro Elsa Fornero: occorre fare attenzione, ha ammonito la responsabile del Welfare, perché è in gioco la stabilità finanziaria. «La precarietà non è un'invenzione di questo governo», ha ricordato ieri, durante un dibattito sulla riforma del lavoro.

Il Governo cerca punto di incontro con il Parlamento
Il Governo intanto continua a tentare la quadratura del cerchio. Al termine dei lavori della commissione Lavoro della Camera il viceministro del Welfare Michel Martone ha cercato di tranquillizzare i lavoratori: «Si sta lavorando per individuare e raggiungere un punto di incontro con il Parlamento che coniughi le esigenze delle persone con i vincoli della stabilità finanziaria e che non stravolga l'impianto della riforma», ha detto Martone. Di diverso avviso il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. «Dica qualcosa - ha affermato - , non può limitarsi a dire "questa legge proposta dal Parlamento non va bene perché non c'é copertura. Dica qualcosa, nell'anno di grazia 2013 avremo alcune migliaia di persone senza salario, senza pensione e senza ammortizzatori. Vogliamo dire come si fa?».

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