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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2012 alle ore 17:28.

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Per tasso di inquinamento complessivo, è forse paragonabile all'area siderurgica di Taranto, che ha però il "pregio" di essere molto ampia ma circoscritta. Parliamo della "terra dei fuochi", l'ampio tratto di territorio tra le province di Napoli e di Caserta il cui paesaggio è caratterizzato da roghi tossici - accesi dalla malavita per lo smaltimento abusivo di tonnellate di rifiuti - che avvelenano l'aria giorno e notte. Per dire basta e smuovere l'inerzia delle amministrazioni, cittadini e comitati hanno deciso di fare fronte comune: in arrivo una "querela a sottoscrizione popolare" (oltre 32mila le firme già raccolte) contro 42 Comuni della zona, la Regione Campania e le due Province interessate.

Querela per mancato intervento
L'accusa è quella di aver violato l'articolo 328 del Codice penale, «non avendo di fatto negli anni adoperato tutti gli strumenti a loro consentiti dalla legge per fronteggiare e cercare di risolvere la problematica». A sostenere la querela, che sarà presto depositata alle Procure di Napoli, di Santa Maria Capua Vetere e di Nola, il "Coordinamento comitati fuochi", che raccoglie trentaquattro associazioni attive sul territorio.

30mila tonnelate smaltite ogni giorno
Per Antonio Marfella, tossicologo e oncologo dell'Istituto nazionale tumori Irccs "Fondazione G. Pascale" di Napoli e referente di "Medici per l'ambiente" «La situazione è drammatica e insostenibile sul piano della salute. Ogni giorno vengono smaltite non meno di 30mila tonnellate di rifiuti tossici industriali, gran parte di queste attraverso roghi. Per ogni borsa prodotta in nero e venduta in strada a Napoli o a Caserta c'è mezzo chilo di rifiuto smaltito e nessuno sa come. La "terra dei fuochi" è la più grande industria in regime di evasione fiscale che il mondo possa immaginare».

Effetti per la salute dell'uomo
A bruciare ogni giorno sono materiali di ogni genere come pneumatici, cavi elettrici, elettrodomestici, rifiuti industriali ed Eternit. I dati diffusi recentemente dall'istituto Pascale parlano di un incremento di mortalità per tumori negli ultimi vent'anni nella provincia di Napoli del 47% per gli uomini e del 40% per le donne; in provincia di Caserta del 28,4% per gli uomini e del 32,7% per le donne.

Inutile il protocollo tra amministrazioni
Nonostante lo scenario, a nulla è servito, finora, il Protocollo d'intesa sottoscritto nel marzo scorso tra la Prefettura di Napoli, la Provincia di Napoli, diciassette Comuni, associazioni di categoria, Camera di Commercio, Conai, Anas del Compartimento della viabilità in Campania e Compartimento della Polizia stradale di Napoli: «Le attese attività di prevenzione e controllo contro l'abbandono illecito di rifiuti lungo le strade extraurbane della provincia di Napoli e le loro pertinenze, e lo smaltimento degli stessi attraverso roghi in luoghi pubblici o privati non hanno avuto ad oggi alcun riscontro».

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