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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2012 alle ore 19:18.
L'ultima modifica è del 05 dicembre 2012 alle ore 11:54.

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Cicchitto (Pdl): «la misura è colma», e annuncia l'astensione
Ma l'attesa era tutta per Fabrizio Cicchitto, che ha confermato il passo indietro del Pdl nel sostegno al Governo Monti, e in particolare la scelta dell'astensione politica del gruppo ma senza far mancare il numero legale, scelta giustificata da una lunga serie di dati negativi (dall'aumento della pressione fiscale al rallentamento dell'economia e all'incremento della disoccupazione). Ribadito l'interesse comunque ad approvare la legge elettorale e il ddl Stabilità. «Ogni partito fa i conti con la sua base sociale, spiega, noi la facciamo con la rivolta che é in corso da parte dei piccoli imprenditori, commercianti e artigiani che ci dicono che la misura é arrivata a un livello di reazione e rifiuto che o interpretiamo o va a vantaggio di Grillo o altre forze extraparlamentari». Poco dopo le 19 il voto di fiducia, che vede 281 voti favorevoli, 77 contrari e 140 astenuti, in particolare i deputati del Popolo della Libertà.

Monti: «Attendo esito incontro Alfano-Napolitano»
In una giornata dai toni politici concitati, il Governo sceglie la linea del basso profilo, in attesa degli sviluppi e delle indicazioni che arriveranno dal Colle. «Non ho in programma nessun passo», spiega il premier nel corso della conferenza stampa che chiude il lungo Consiglio dei ministri di oggi, in attesa del «preannunciato» incontro tra Angelino Alfano e il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, domani mattina al Quirinale. «Ho preso conoscenza dei risultati delle votazioni di fiducia e del loro esito positivo. Ho preso anche conoscenza delle dichiarazioni del Pdl e sono stato e sono in contatto con il Presidente della Repubblica ed attendo di conoscere le sue valutazioni, anche in vista del preannunciato passo del segretario del Pdl». Monti aggiunge che «le valutazioni del Presidente della Repubblica hanno un grande peso nella formazione dell'orientamento del presidente del Consiglio, addirittura a volte decisivo».

La "fronda" nelle file del Pdl
La radicalizzazione del confronto con il Governo imposto dai vertici del Pdl non piace a tutti i parlamentari. Nel dibattito, spuntano alla Camera in particolare le dichiarazioni di voto in dissenso dal gruppo di esponenti di primo piano del centrodestra come Giuliano Cazzola, l'ex ministro degli Esteri Franco Frattini («È la prima volta che dissento dal gruppo a cui appartengo da dodici anni. Ritengo ancora oggi che gli ideali e i valori del popolarismo europeo ci impongano di sostenere il governo Monti pur con le critiche legittime») e Alfredo Mantovano ex An. Tutti decisi a non astnersi ma a votare a favore della fiducia a Monti.

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