Strage Connecticut, parla il padre del killer: «La mia famiglia è in lutto». Oggi Obama fa visita a Newtown, la città del terrore

(Afp)

A due giorni dalla strage in Connecticut - in cui il 20enne Adam Lanza ha primo ucciso sua madre in casa per poi recarsi in una scuola elementare facendo fuoco uccidendo 20 alunni e sei adulti - il dolore e le polemiche (sull'utilizzo delle armi negli Stati Uniti) non si placano.

Oggi è atteso il presidente degli Stati Uniti Barack Obama a Newtown, la cittadina della tragedia: lo ha reso noto la Casa Bianca. Obama «incontrerà le famiglie delle vittime e ringrazierà i servizi di soccorso»; il Presidente - che si è commosso in diretta tv dopo aver appreso della mattanza - terrà poi un discorso in occasione di una cerimonia religiosa che si svolgerà alle 19 ora locale (le una di notte di lunedì in Italia).

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"Gun control", pro e contro

Ha parlato anche il padre del killer. Peter Lanza, 54 anni, dirigente della General Electric, interrogato dalla polizia, così come il figlio maggiore, Ryan, 24 anni. «I nostri pensieri vanno ai familiari delle vittime e agli amici che hanno perduto una persona cara, e ai feriti: la nostra famiglia piange insieme a tutti coloro che sono stati colpiti da questa immane tragedia. «Nessuna parola può esprimere fino a quale punto i nostri cuori siano infranti: come molti di voi, cerchiamo di dare un senso» a quello che è accaduto, si legge in un comunicato diffuso dalla rete televisiva Wfsb. Peter aveva divorziato dalla moglie e Adam Lanza, il killer che si è poi suicidato, viveva insieme alla madre, prima vittima della strage e alla quale appartenevano le armi usate per il massacro.

Il Papa all'Angelus: profondamente addolorato
Il Papa si è detto «profondamente addolorato per la violenza senza senso di venerdì a Newtown in Connecticut». Parlando all'Angelus e rivolgendosi ai pellegrini di lingua inglese, Benedetto XVI ha assicurato alle famiglie delle vittime «specialmente a quelle che hanno perso un figlio, la mia vicinanza nelle preghiere» e invocato «ferventi azioni di pace».

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