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Questo articolo è stato pubblicato il 06 febbraio 2013 alle ore 10:48.
15.03 - Dopo circa 4 ore dal suo arrivo negli uffici della procura di Siena é ancora in corso l'interrogatorio dell'ex direttore generale del Monte dei Paschi, Antonio Vigni. Porte sbarrate negli uffici al terzo piano dei pubblici ministeri Nastasi, Natalini e Grosso, dove é in corso l'interrogatorio. C'é stata solo una piccola pausa per mangiare alcuni panini e poi l'interrogatorio é ripreso.
11.56 - L'ex direttore generale della Banca Monte dei Paschi, Antonio Vigni, sta rispondendo alle domande dei pubblici ministeri che indagano sull'acquisto di Antonveneta da circa un'ora e mezzo. La volontà di dare piena collaborazione agli inquirenti è stata confermata dai legali che assistono Vigni, Enrico De Martino e Roberto Borgogno. L'ex dg risulta tra gli almeno undici indagati nell'inchiesta.
11.00 - È iniziato poco prima delle 11 l'interrogatorio dell'ex direttore generale del Monte dei Paschi di Siena, Antonio Vigni. Vigni era giunto in Procura alle 10:15 ed ha poi atteso in un corridoio del Palazzo di Giustizia di Siena insieme ai suoi avvocati, Enrico De Martino e Roberto Borgogno. I Pubblici ministeri, Antonio Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso, contestano a Vigni i reati di ostacolo alla vigilanza e false comunicazioni. Secondo quanto si é appreso, Vigni é intenzionato a rispondere alle domande dei Pubblici ministeri e quindi non si avvarrà della facoltà di non rispondere.
Chi è Antonio Vigni
Vigni, entrato a 18 anni al Monte dove ha saputo farsi apprezzare scalando tutte le posizioni fino a quella di dg, è iscritto nel registro degli indagati fin dal 9 maggio scorso, quando la Guardia di finanza si presentò a Rocca Salimbeni e nella sua abitazione a Castelnuovo Berardenga (Siena). L'accusa è di ostacolo agli organi di vigilanza e false comunicazioni proprio nell'ambito dell'acquisizione di Antonveneta.
In particolare i pm gli contestano di aver nascosto a Bankitalia e alla Consob le valutazioni reali sull'aumento di capitale da un miliardo riservato a Jp Morgan, «rappresentando alle Autorità di vigilanza che la complessiva operazione realizzava il pieno e definitivo trasferimento a terzi del rischio di impresa e che la stessa non contemplava altri contratti oltre a quelli già inviati».
Nel corso delle indagini il ruolo di Vigni, sicuramente, è stato al centro di ulteriori accertamenti. Del resto a lui rispondeva anche il responsabile dell'area Finanza del Monte, Gianluca Baldassarri, che sarebbe uno dei protagonisti delle operazioni sui derivati, primo fra tutti quello sottoscritto con la banca Nomura, oltre ad essere stato indicato da un testimone, Antonio Rizzo, come componente della 'banda del 5%'.
Il nome di Vigni ricorre più volte nell'esposto, fino a pochi giorni fa anonimo e di cui i pm ora conoscerebbero l'autore, inviato alla Consob nell'agosto 2011. Proprio nella cassaforte trovata nell'ufficio di Vigni, poi, sarebbero stati trovati nei mesi scorsi anche i contratti con Nomura dal nuovo ad Viola. Domani i pm anche di questo chiederanno conto all'ex dg che dovrà spiegare i suoi rapporti con Mussari e il suo ruolo nalla gestione della banca dal giugno 2006.
Tra gli indagati anche Morelli (Merrill Lynch)
Sono almeno nove le persone indagate dalla Procura di Siena nell'inchiesta sull'acquisto di Antonveneta da parte di Banca Mps. Il nono nome, che trova conferma in ambienti giudiziari, è quello di Marco Morelli, che, all'epoca della maxi operazione, era il capo dell'Area legale di Mps, e oggi è responsabile per l'Italia di Merrill Lynch. Cuore dell'inchiesta, da quanto si apprende, è la difformità tra i contratti finanziari ritenuti necessari per compensare l'acquisto di Antonveneta, e le comunicazioni che ne furono fatte alle autorità di vigilanza. Elementi importanti, per gli inquirenti, sarebbero emersi da uno scambio di mail tra i manager indagati.
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