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Questo articolo è stato pubblicato il 11 febbraio 2013 alle ore 11:51.

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Questa mattina, alle 11,46, il Papa ha annunciato a sorpresa che lascerà il pontificato dal 28 febbraio. Lo ha fatto personalmente, in latino, durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto (leggi il testo integrale del discorso - ascolta l'audio in latino).

Il Papa ha spiegato di sentire il peso dell'incarico di pontefice, di aver a lungo meditato su questa decisione e di averla presa per il bene della Chiesa. La forza, ha detto il Papa, «per l'età avanzata negli ultimi mesi, in me è diminuita in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato». Benedetto XVI afferma di essere «ben consapevole della gravità di questo atto» e «con piena liberta di rinunciare al ministero di vescovo di Roma e successore di San Pietro».

Il fratello del papa, Georg Ratzinger, 89 anni, era al corrente da mesi dei piani di dimissioni di Benedetto XVI. «Ne ero al corrente», ha dichiarato alla Welt-online, sottolineando che "L'età pesa". Il medico aveva consigliato al pontefice, 85 anni, di non compiere più viaggi oltreoceano. Anche camminare era diventata una cosa sempre più difficile: «Mio fratello si augura più riposo in vecchiaia», ha aggiunto.

Napolitano: un gesto di grande generosità e coraggio
Il Papa dimostra con questo gesto «grande generosità, grande coraggio e da parte mia grande rispetto». Lo dice il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a margine di una cerimonia al Quirinale, commentando la notizia delle dimissioni.

Lombardi: il Papa ci ha colto di sorpresa
«Il Papa ci ha preso un po' si sorpresa», ha spiegato il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, che alle 12.30 ha convocato i giornalisti in sala stampa vaticana. «Abbiamo un po' notato il senso di affaticamento e di stanchezza maggiori del Papa rispetto al passato» ha detto ancora Lombardi, ripercorrendo le ragioni che hanno indotto il Papa alle dimissioni, fra le quali Ratzinger ha indicato appunto la fatica fisica ad assolvere al proprio ruolo. Poi Lombardi ha precisato: «Il Papa non ha lasciato per depressione o scoraggiamento».

Nessun rischio di scisma
Il portavoce vaticano ha poi escluso, in risposta ad una domanda dei cronisti, l'ipotesi che le dimissioni del Papa possano provocare uno scisma tra coloro che seguiranno il prossimo Pontefice e chi rimarrà legato a Benedetto XVI. «Ritengo che il Papa abbia pensato del tutto consapevolmente alla situazione e ritengo che non avesse alcun timore di questo genere perché dicendo in modo chiaro che rinuncia, come previsto dal diritto canonico, non c'è nessuna discussione da fare. Dal 28 febbraio non è più il Papa nella pienezza del suo ministero. Continueremo a pregare con lui ma non avrà più il compito di governare la Chiesa. Non c'è nessun dubbio e quindi non penso in nessun modo che ci siano rischi di confusioni o divisioni a questo proposito».

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