Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 25 febbraio 2013 alle ore 06:37.

My24

GLI ORIENTAMENTI
Per diverse commissioni tributarie, il divieto di abuso del diritto, di derivazione comunitaria, si può applicare anche nell'ordinamento nazionale e in particolare alle imposte dirette, perché si tratta di una clausola generale antielusiva «immanente» all'ordinamento e preesistente all'introduzione di norme specifiche (come l'articolo 37-bis del Dpr 600/73). Vanno in questa direzione anche varie sentenze della Cassazione. L'agenzia delle Entrate invita a seguire questo orientamento
IVALa dimostrazione sulle fatture false IL CASO
In accertamenti su Irpef, Ires e Iva, il Fisco contesta fatture per operazioni inesistenti
GLI ORIENTAMENTI
Per alcune commissioni tributarie, se l'amministrazione afferma la falsità delle fatture per operazioni inesistenti, deve dimostrare che quelle operazioni non sono mai avvenute. Il contribuente dovrà dimostrare di essersi comportato in modo tale da escludere il coinvolgimento nella frode. Secondo la Cassazione (ad esempio, sentenza 19332/2011), se l'amministrazione fornisce prove valide per affermare che alcune fatture sono legate a operazioni inesistenti, è invece il contribuente a dover dimostrare l'esistenza delle operazioni. L'Agenzia invita a procedere nelle litiIVAIl modello VR per avere i rimborsi
IL CASO
Il contribuente non presenta il modello VR all'agente della riscossione e quindi il Fisco gli nega il rimborso del credito Iva
L'ORIENTAMENTO
Secondo alcune commissioni tributarie, la mancata presentazione del modello VR è una mera irregolarità e non preclude il rimborso Iva, perché la compilazione in dichiarazione del quadro RX consente all'amministrazione di conoscere il credito che il contribuente vuole far valere. La Cassazione si è espressa in senso favorevole all'Agenzia nelle sentenze 21053/2005, 1935/1999, 18920/2011. Secondo le Entrate, l'orientamento sfavorevole delle commissioni tributarie è dunque da contrastareIVAAcquirente attento sul «margine»
IL CASO
La questione riguarda il "regime del margine" ai fini Iva sui veicoli acquistati da un fornitore comunitario
GLI ORIENTAMENTI
Secondo alcune commissioni tributarie, l'acquirente può limitarsi a un controllo formale. Secondo altri giudici, invece, l'annotazione «regime del margine» in fattura fa sì che l'acquirente sia responsabile in tutti i casi in cui sapeva o avrebbe potuto sapere con un minimo d'attenzione che si trattava di una frode Iva. Posizione, quest'ultima, condivisa dalla Corte di giustizia europea (sentenza 439/2006). L'indicazione agli uffici, quindi, è di contrastare gli eventuali verdetti sfavorevoliLIQUIDAZIONE D'IMPOSTAL'avviso bonario non è per tutti
IL CASO
Dopo il controllo formale delle dichiarazioni dei redditi, che rileva irregolarità, il Fisco emette una cartella di pagamento senza farla precedere da un avviso bonario
GLI ORIENTAMENTI
Alcune commissioni tributarie hanno annullato cartelle di pagamento emesse dopo il controllo della dichiarazione, se l'ufficio non aveva dato al contribuente una comunicazione preventiva dell'irregolarità. Per la Cassazione (sentenze 17396/2010, 795/2011 e 12997/2011), la comunicazione al contribuente va fatta, a pena di nullità della cartella, solo quando il risultato dei controlli automatici è diverso rispetto a quello indicato in dichiarazione. L'Agenzia invita gli uffici a procedere nel contenzioso
-29,4%
I NUOVI RICORSI CONTRO LE ENTRATE
Nel 2012 i ricorsi presentati in primo grado contro l'agenzia delle Entrate hanno subito una contrazione di quasi 50mila unità rispetto all'anno precedente (da 163.522 a 115.455). È il risultato di due effetti concomitanti: l'introduzione del contributo unificato a partire dal luglio 2011 che ha reso più costoso l'accesso alla giustizia tributaria e l'entrata in vigore della mediazione obbligatoria per tutti gli atti fino a 20mila euro di valore notificati dal 2 aprile 2012

Shopping24

Dai nostri archivi