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Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2013 alle ore 18:31.
L'ultima modifica è del 10 marzo 2013 alle ore 14:31.

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Lunga discussione nasce dall'intervista di Gianroberto Casaleggio con il Guardian. Il 7 gennaio Vittorio Toffanetti, avvocato dal '74 a Bologna, avvia il dibattito. «Casaleggio ha sbagliato ad accostare Grillo a Gesù. L'accostamento, oltre che imbarazzante (per Grillo) è improprio. Sarebbe stato più corretto, dal punto di vista storico, filosofico, letterario e politico, paragonare Grillo a Jean Jacques Rousseau, fautore anch'egli della Democrazia diretta e decisamente ostile anch'egli alla Democrazia rappresentativa».

Gli scambi durano diverse pagine web e sono animati da Laura Tonino, dura, stringata, prova che all'interno del 5 Stelle si critica: «Dite a Gianroberto - scrive - che invece di raccontare fesserie con la stampa straniera si desse una mossa con la piattaforma. Edit: automoderazione. Scusate ma queste str.. sono inudibili. Lasciamole agli invasati. Grazie».

La Tonino sembra con i piedi per terra: «Evitiamo di diventare lo zimbello dei commentatori, che con uscite simili ci fanno una paginata di stupidaggini, la prima pagina al Tg1, Ballarò e compagnia, che al microfono ci sia un Favia o un Casaleggio. E su questo sapete che sono sempre stata integerrima nei commenti. Evitiamo comparsate per dire sciocchezze: che sia una Federica (Salsi, l'espulsa ndr) o un Gianroberto».

In un altro post di replica, Tonino è critica con Casaleggio ma sempre molto accorta nel non dire niente di sé, neanche se crede in Dio: «Andare oltremanica per fare accostazioni messianiche sul Movimento 5 Stelle è una cosa stupida. E non perché non sia credente, o che lo sia, o perché non abbia capito il concetto».

Rincuora il dibattito sul meetup Lombardia, capitolo scienza. Oliviero Pelucchi propone le vaccinazioni pediatriche non più obbligatorie in Lombardia. Alcuni applaudono, Andrea Foti lo stoppa: «Oliviero, come sai anche tu su internet c'è di tutto, dalle scie chimiche, al creazionismo fino ai terrapiattisti. Voglio dire che per un argomento così complesso e importante (visto che tratta la salute delle persone) bisogna affidarsi a gente più che competente».

Travagliata sembra la storia del meetup di Roma. Da una discussione del 2009 si capisce che il Movimento ha sperimentato la difficoltà di diventare comunità, ha fallito, è poi risorto: «Questo meetup - scrive Alberto Magarelli nel 2009 - è imploso molte volte. Sempre per colpa delle guerre d'opinioni, del per chi, per come, per quando». Magarelli titola «La morte del meetup» e posta la foto di Capitan America, supereroe patriottico degli Stati Uniti impegnati nella seconda guerra mondiale. Invece nel meetup di Genova, città di Grillo, fra i vari messaggi laterali, quindi non core del movimento, spunta solo un post dal titolo Un libro interessante: è «Chi manovra le Br?» del giudice Rosario Priore.

Più spunti dà il meetup di Palermo, città dell'exploit del M5S alle elezioni regionali di ottobre. Molti post di Roberto, iscritto dal 2008, fotina di George Clooney (uno dei pochi a usare quella di un divo e un dei pochi a postare video non core, ora rimossi - rimangono la storia delle «Corporation. I poteri forti delle multinazionali» «L'esportazione della "Democrazia Usa" nel mondo e la dottrina dello shock»). L'attivista riceve complimenti da Zeus: «Ciao Roberto sei un mostro, ma dove trovi tutto questo. Sono notizie molto utili: se tutti ne fossimo informati saremmo più convinti che tutto sta procedendo secondo un copione».

Guardando i documentari Gaia, Zeitgeist, questi rari brandelli di cultura pop, è chiaro che del cosiddetto postmoderno si disintegra il senso. Roberto-Clooney spiega ad esempio cos'è la libertà di stampa: «Fare informazione significa soprattutto svegliare e crescere le coscienze, una coscienza consapevole di sé e del mondo che lo circonda mai più può tornare al letargo e questo fa paura ai poteri forti, che gestiscono i poteri, la finanza, la politica». Poi però l'attivista posta Matrix, il dialogo tra Neo e Morpheus: un film in cui la Matrice, da cui l'attivista vorrebbe liberare se stesso, i suoi compagni, il mondo, rende tutti uguali e controllabili. Un mondo in cui uno vale l'altro.





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