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Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2013 alle ore 21:08.
L'ultima modifica è del 10 marzo 2013 alle ore 15:15.

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La versione ufficiale è una sola - «nessuna intesa tra M5S e Pd» - confermata questa mattina da un tweet del leader del Movimento, Beppe Grillo: «No alla fiducia» che rimanda al post pubblicato ieri sera sul suo blog. Nelle consultazioni per la formazione di un nuovo esecutivo il Movimento Cinque Stelle proporrà al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, una sola soluzione: un governo dei grillini, che - secondo i grillini medesimi - è il solo esecutivo possibile. A ribadirlo, oltre al leader, anche i capogruppo a Camera e Senato di M5S, al termine della riunione di ieri pomeriggio tra i deputati e i senatori del movimento in un albergo della Capitale.

Nessun rischio di "scilipotizzazione" del movimento
Anche ieri, Beppe Grillo, ha rafforzato personalmente la linea del no ad ogni accordo con il Pd con un altro tweet - a conferenza stampa in corso - allineato all'esempio Casaleggio: «Qualora ci fosse un voto di fiducia dei gruppi parlamentari del M5S a chi ha distrutto l'Italia, serenamente, mi ritirerò dalla politica». Non ci sono possibilità di equivoco, a meno che non si legga tra le righe il timore di una - direbbe Matteo Renzi - "scilipotizzazione" del MoVimento. Per cercare di rafforzare il peso della sua leadership, anche da non eletto, Grillo poco prima delle 21 ha poi sottolineato in un ulteriore tweet: «Per quanto mi riguarda non ci sarà alcun referendum interno per chiedere l'appoggio al pdmenoelle o a un governo pseudo tecnico».

La portavoce Lombardi: nessuno ha chiesto referendum su intesa con Pd
In conferenza stampa, ieri, anche la capogruppo alla camera del M5S Roberta Lombardi ha escluso il referendum. «Non c'è stata una voce una, una persona che si è alzata per sollevare la questione di un referendum da indire sull'ipotesi di un alleanza tra noi e il Partito democratico. Non ci sono mai stati margini. Almeno che non facciamo noi un nostro governo, e saremo noi a chiedere agli altri di darci la fiducia».

«La nostra proposta a Napolitano sarà proprio questa, un governo Cinque Stelle», interviene il capogruppo in pectore al Senato, Vito Crimi. Che sottolinea: «Non è importante il nome del premier: se Napolitano accetta un governo Cinque Stelle deve accettare i venti punti di programma del movimento, non un nome. Non abbiamo in questo momento deciso che nome proporre, stiamo lavorando sui 20 punti di programma».I capigruppo di Camera e Senato hanno parlato nella conferenza stampa, al termine dell'incontro dell'assemblea dei neoeletti che si è tenuta oggi nell'albergo romano Villa Eur-parco dei pini.

Capitolo Quirinale: il candidato sarà votato online
Nel corso della conferenza stampa seguita all'incontro dei grillini si è parlato anche dell'elezione del nuovo Capo dello Stato: «Per la presidenza della Repubblica - afferma Crimi - , siccome c'è ancora tempo, voteremo i candidati online». L'assemblea di deputati e senatori grillini ha bocciato a maggioranza, per alzata di mano, l'ipotesi di una "marcia" dei parlamentari a Roma per venerdì prossimo in occasione della prima seduta del nuovo Parlamento. L'idea era stata lanciata ieri dal deputato Stefano Vignaroli. Assenti all'incontro Grillo e Casaleggio.

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