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Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2013 alle ore 21:08.
L'ultima modifica è del 10 marzo 2013 alle ore 15:15.

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Discussione sul taglio delle indennità per i parlamentari
Nella riunione i grillini avrebbero anche discusso di ridurre le indennità dei parlamentari. L'assemblea ha dato mandato ai gruppi per fare una proposta di modifica del codice di comportamento Cinquestelle per ridurre anche l'indennità e i rimborsi.

Tutti d'accordo: non più di 2.500 euro netti al mese
«Non ci adeguiamo alla casta»: è il messaggio lanciato da più di un grillino nel corso del dibattito. C'è chi ha ricordato che i grillini sono arrivati in Parlamento «dicendo che avremmo preso 2500 euro al mese e invece ora stiamo discutendo se tra rimborsi e tutto il resto prenderne 11mila». Ma qualcuno ha sottolineato: «Non bisogna rimetterci di tasca nostra». Una parlamentare siciliana ha raccontato che «in Sicilia hanno fatto un errore e hanno restituito più di quel che dovevano. Nessuno - ha sostenuto - vuole arricchirsi ma nemmeno rimetterci».

In più hanno sostenuto che bisogna spendere «quanto è necessario senza vivere però come universitari fuori sede nelle case tutti insieme. Spendiamo quanto è necessario, rendicontiamo tutto e mettiamo tutto in Rete e la Rete controlla». Un altro parlamentare M5S ha aggiunto: «Grillo dice che non vuole a Roma 154 francescani. Noi spendiamo quanto è necessario e rendiamo indietro allo stato 410mila euro al mese, questo è il messaggio che deve passare all'opinione pubblica. Il resto lo spendiamo per fare politica». Tutti d'accordo sul fatto di non dover guadagnare più di 2500 euro netti al mese.

I consigli ai neoeletti: domani non firmate nulla
Il capogruppo in pectore al Senato, Vito Crimi - sempre secondo quanto si apprende - ha dato alcuni consigli ai neoparlamentari che da domani andranno a "registrarsi" in Parlamento. «Domani - ha detto Crimi - vi faranno firmare delle carte, ma voi non é detto che dobbiate firmare tutto. Fate come quando andate a svolgere un lavoro nuovo, prendete tutto ma non firmate subito». Crimi ha consigliato di non fornire il codice Iban del loro conto bancario proprio per evitare accrediti non richiesti.

Movimento in fermento sull'ipotesi di un'alleanza con il Pd
Si è deciso che da mercoledì ci saranno riunioni del M5s alla Camera e al Senato per decidere come e chi votare alle presidenze delle Camere. Quanto all'ipotesi di un referendum tra gli attivisti a 5 stelle per un'alleanza con il Pd, «il Movimento è in fermento da giorni», ha ricordato Ivan Catalano, deputato grillino, rispondendo ai giornalisti prima della riunione dei parlamentari. «Si può fare tutto - ha aggiunto - non ci sono vincoli».

Il bando online per assistenti legislativi
Intanto Grillo ha lanciato un bando online attraverso il suo blog. A.A.A cercasi assistenti legislativi con laurea in materie giuridico - economiche con indirizzo pubblico, una profonda conoscenza del diritto costituzionale e del diritto parlamentare. I cv va inviato all'indirizzo email del movimento.

Crimi: contattato da Pd per presidenza Camere, nessun tentativo di inciucio
Crimi nel suo profilo facebook ha scritto venerdì: «Operazione trasparenza 1: mi ha contattato ieri un esponente di rilievo del Pd per anticiparmi che lunedì terranno riunione congiunta dei gruppi da cui proporranno i loro nomi per le Presidenze e nei successivi giorni incontreranno i gruppi per comunicarlo e confrontarsi. Tutto ciò che succederà lo saprete».

Il portavoce M5S al Senato ha fatto riferimento alla riunione dei gruppi parlamentari. È probabile che verrà affidato a due o più "ambasciatori" il compito di incontrare gli altri gruppi. In un ulteriore post su Facebook, Crimi ha sotrtolineato di aver avuto con il Pd sulla presidenza delle Camere un normale contatto istituzionale e nega che si sia trattato di tentativi di "inciucio". «Il mio post precedente - scrive - era chiaro, ma come al solito viene interpretato e si leggono tra le righe cose inesistenti. Ho solo riferito di aver ricevuto una telefonata in cui mi si anticipavano i passi che il Pd avrebbe fatto relativamente ai primi adempimenti alle Camere, tra cui le presidenze. È un normalissimo e corretto passaggio istituzionale, che ci aspettavamo, e non è un tentativo di inciucio, neanche un invio di pontieri».

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