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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2013 alle ore 15:07.

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La Corea del Nord ha annunciato il rilancio del proprio programma nucleare, con il riavvio di tutti gli impianti, compreso il reattore e le apparecchiature per l'arricchimento dell'uranio di Yongbyon, fermi dal 2007. Lo ha annunciato l'agenzia di stampa Kcna, spiegando che le finalità sono sia enegetiche che militari.

La tensione era già cominciata a salire ieri dopo che l'assemblea suprema del popolo, il parlamento della Corea del Nord, aveva ufficialmente adottato un'ordinanza per intensificare lo sviluppo delle armi nucleari. La decisione di Pyongyang era giunta all'indomani della riunione plenaria del Comitato centrale del Partito dei Lavoratori che aveva approvato una «nuova linea strategica», basata sulla «simultanea» ricostruzione economica e sul rafforzamento del deterrente atomico. Allo stesso tempo, riferisce l'agenzia Kcna, la sessione plenaria ha dato il via libera anche alla creazione di un apposito Ufficio «per lo sviluppo dei piani spaziali».

Da tempo il governo nordcoreano minaccia di rafforzare l'arsenale nucleare, ed è delle ultime ore l'annuncio dell'agenzia ufficiale Kcna, secondo cui Pyongyang migliorerà il deterrente atomico «qualitativamente e quantitativamente».

Pyongyang: colpiremo Okinawa e le altre basi americane in Giappone
Nelle ultime settimane, il governo di Pyongyang ha progressivamente alzato i toni della retorica con ripetute minacce di guerra contro il Sud in risposta alle esercitazioni militari congiunte (denominate "Foal Eagle") tra Corea del Sud e Usa, partite a inizio marzo e destinate a chiudersi a fine aprile, oltre che per la nuova risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu che ha varato una stretta alle sanzioni dopo il terzo test nucleare del 12 febbraio.
La Corea del Nord ha annunciato che colpirà anche le basi americane in Giappone in caso di guerra nella penisola di Corea: lo riferisce il Rodong Sinmun, quotidiano del Partito dei Lavoratori, citando esplicitamente le basi di Misawa (prefettura di Aomori), Yokosuka (prefettura di Kanagawa) e di Okinawa. La minaccia è giunta all'indomani dell'annuncio di Pyongyang sull'entrata nello "stato di guerra" con la Corea del Sud, abbinata alla prospettiva di «guerra nucleare» se Corea Sud e Usa dovessero avviare attività militari contro il Nord.

La risposta della Corea del Sud: risponderemo alle provocazioni
Intanto, la Corea del Sud fa sapere che metterà in campo risposte militari forti e veloci contro le provocazioni della Corea del Nord. Lo ha assicurato la presidente della Corea del Sud, Park Geun-hye, in una riunione coi vertici del ministro della Difesa. «Se c'è una provocazione contro la Corea del Sud e la sua gente, ci dovrebbe essere una risposta forte iniziale senza alcuna considerazione politica», ha assicurato la presidente Park Geun-hye, in una riunione coi vertici del ministro della Difesa, in risposta all'annuncio del fine settimana di Pyongyang sull'ingresso in «uno stato di guerra» contro il Sud.

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