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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2013 alle ore 15:07.

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Il messaggio della presidente, dunque, è di mettere da parte ogni remora rispondendo con forza in caso di provocazioni della Corea del Nord, promotrice di minacce quotidiane che ha fatto risalire la tensione nella penisola.
«La ragione dell'esistenza dei militari - ha aggiunto Park, nel resoconto dell'agenzia Yonhap - è di proteggere il Paese e la sua gente dalle minacce».

La Corea del Nord sembra puntare su ordigni basati sull'uranio arricchito
In particolare, la Corea del Nord sembra avanzare verso programmi di ordigni atomici basati sull'uranio arricchito invece che sul plutonio, come fatto finora: è l'ipotesi del Washington Post che riprende giudizi raccolti tra funzionari americani ed esperti indipendenti, insospettiti dalle insolite misure adottate da Pyongyang per nascondere i dettagli sull'arma nucleare usata il 12 febbraio, in occasione del terzo test.
Almeno due analisi sulla detonazione, scrive il quotidiano Usa nel suo sito online, hanno confermato che gli effetti dell' esplosione sono stati notevolmente contenuti, con la dispersione di poche tracce radioattive nell'atmosfera.

I primi due esperimenti, del 2006 e del 2009, hanno usato il plutonio delle scorte di materiale fissile che la Corea del Nord ha sviluppato a fine anni '90. Mentre, un test riuscito a base di uranio (a quanto sembra il terzo) confermerebbe che Pyongyang ha trovato un altro percorso per produrre armi atomiche mettendo a pieno frutto l'abbondanza nel Paese di uranio naturale e nuove tecnologie di arricchimento (highly enriched uranium, Heu).
Queste ultime, inoltre, sarebbero motivo di timori concreti e forti per la cooperazione tra il regime comunista e l'Iran.

Nei giorni dopo la detonazione, i sensori di Usa e Corea del Sud non rilevarono tracce di gas radioattivi, rilasciati di solito in questi casi, in nessuna delle 120 stazioni disposte per il monitoraggio sul confine e sottovento rispetto al sito di prova. Un aereo giapponese, invece, registrò un picco d'isotopo radioattivo (Xeno-133), senza che i dati risultassero decisivi.

L'assenza di dati fisici potrebbe suggerire un tentativo deliberato da parte della Corea del Nord di impedire il rilascio di gas rivelatori, magari grazie ad una camera di detonazione scavata in profondità e all'adozione di misure supplementari per prevenire la perdita di radiazioni.
«Ci sono poche informazioni, il che suggerisce che i nordcoreani stanno facendo un buon lavoro di contenimento», ha ammesso uno dei funzionari citati in forma anonima dal Washington Post.

Arrivati a Seul gli F22 americani
Intanto gli Stati Uniti hanno inviato in Corea del Sud degli F-22. I jet sono giunti ieri nelle basi americane che si trovano nel sud della penisola coreana, e in genere fanno base in Giappone (a Kadena). È quanto riporta il Wall Street Journal, citando alcune fonti del Dipartimento della Difesa. «Si tratta dell'ultima dimostrazione» da parte americana «delle avanzate capacità militari come mezzo per scoraggiare le provocazioni dalla Corea del Nord».

Rapporti con Pechino: Pak Pong-ju torna a guidare il governo di Pyongyang
L'ex premier della Corea del Nord, Pak Pong-ju, rimosso dall'incarico nel 2007 per non aver attuato le riforme economiche richiestegli, torna alla guida del governo: è la decisione - riferisce l'agenzia Kcna - ratificata dall'Assemblea suprema del popolo, riunita in sessione plenaria. Pak, 74 anni, ritenuto un esperto di economia, appena ieri è stato nominato componente permanente dell'Ufficio politico del Partito dei Lavoratori che ha deciso di concentrarsi su sviluppo economico e rafforzamento del suo potenziale nucleare.
Deng Yuwen, vicedirettore di Study Time, quotidiano della Scuola centrale del Partito comunista cinese (Pcc), è stato rimosso dall'incarico per aver scritto la scorsa settimana un articolo sul Financial Times, in cui sosteneva che per Pechino i tempi fossero maturi «per abbandonare» la Corea del Nord e per lavorare, invece, alla riunificazione della penisola.
Lo ha confermato lo stesso Deng intervistato dal quotidiano sudcoreano Chosun Ilbo, raggiunto telefonicamente: «Sono stato sollevato dalla mia posizione a causa di quell'articolo e sospeso a tempo indeterminato. Anche se ancora retribuito dalla società, non so quando mi sarà assegnato un altro incarico».
Deng ha aggiunto che il ministero degli Esteri cinese è rimasto «molto indispettito» per l'articolo, al punto da aver chiamato la Scuola centrale del Pcc per lamentarsi.

Nell'articolo del 27 marzo per l'Ft, Deng scriveva in particolare che il «terzo test nucleare della Corea del Nord è un buon momento per la Cina di rivedere l'alleanza di lunga data con la dinastia Kim. Per diversi motivi, Pechino dovrebbe rinunciare a Pyongyang e premere per la riunificazione della penisola coreana»


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