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Questo articolo è stato pubblicato il 03 aprile 2013 alle ore 22:06.

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Nella pericolosa escalation delle provocazioni da parte di Pyongyang, l'annuncio suona come un ultimatum: secondo l'agenzia Dow Jones, citata da alcuni media americani, l'esercito della Corea del Nord ha ricevuto il via libera definitivo a un attacco nucleare contro gli Stati Uniti. Dopo ripetute minacce da parte di Pyongyang, arriva dunque l'ok definitivo.
Inoltre, il governo di Pyogyang avrebbe «formalmente» informato la Casa Bianca e il Pentagono di una potenziale azione nucleare: lo afferma l'agenzia Bloomberg, citando la coreana Kcna, secondo la quale «nessuno può dire se una guerra esploderà o no in Corea e se esploderà oggi o domani».

Ma questo è solo l'epilogo di una giornata turbolenta all'altezza del 38/mo parallelo, in cui sono stati evocati venti di guerra sempre più forti. Una giornata cominciata con un'altra provocazione di Pyongyang: la chiusura ai lavoratori del Sud del distretto industriale «a sviluppo congiunto» di Kaesong. Un gesto riportato dai media di Seul con stupore, perchè finora il distretto è stato il più riuscito esempio della cooperazione tra i due Paesi. E ieri la Corea del Nord aveva alzato ulteriormente il tiro, annunciando il riavvio del reattore nucleare nell'impianto di Yongbyon, potenzialmente in grado di fornire al Paese il materiale fissile per realizzare l'atomica.

Il Pentagono invia a Guam, nel Pacifico, un sistema anti-missile «Thaad
Intanto, il Pentagono ha confermato il prossimo dispiegamento sull'isola di Guam, nell'Oceano Pacifico, di una batteria anti-missile per difendere le sue basi da eventuali attacchi della Corea del Nord.

La notizia era stata anticipata dal Wall Street Journal, citando una fonte dell'amministrazione, secondo cui Washington è pronto a inviare il sistema noto come Terminal High-Altitude Area Defense battery, o Thaad, per proteggersi da missili a medio e corto raggio dalla Corea del Nord.

Guam è divenuta una delle maggiori basi militari americane in Asia. Il primo sistema Thaad avrebbe dovuto essere dispiegato nel 2015 ma le tensioni nella penisola coreana starebbero modificando i piani. Secondo indiscrezioni, alcuni nel Pentagono avrebbero voluto dispiegare il primo sistema Thaad in Medio Oriente per difendere Israele e gli altri alleati americani dai missili iraniani.

La decisione - riporta il Wall Street Journal - segnala come il Pentagono ritenga la Corea del Nord come la minaccia più grande e potenzialmente più duratura per gli Stati Uniti e i loro alleati.
Gli Stati Uniti hanno due sistemi Thaad a Fort Bliss in Texas, che sono pronti a essere usati ma è essenziale - riporta il Wall Street Journal - al Pentagono si ritiene essenziale lasciarne uno di riserva per le emergenze.

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