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Questo articolo è stato pubblicato il 04 aprile 2013 alle ore 16:36.

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«Abbiamo discusso di tre temi: economia, mobilità e infrastrutture». Roberto Maroni, a metà marzo, ancor prima dell'investitura a Governatore della Lombardia, era "scappato" a trovare il collega veneto del Carroccio. Motivo? «Gettare le basi per la macroregione del Nord». Bobo Maroni aveva assicurato che si trattava di «un incontro storico», quello tra il primo governatore della Lombardia e il presidente del Veneto, organizzato all'ultimo minuto. «Ma abbiamo già parlato di operatività, confermando la solidità dei rapporti e il grande progetto della macroregione del nord», aveva detto allora Maroni.

La macroregione del nord Italia è talmente appetibile agli uomini della Lega, da fargli dire oggi: «A chi critica la macroregione dicendo che spacca l'Italia e la divide, rispondiamo che noi siamo l'anticipazione della nuova Europa. L'iniziativa europea della Regione Alpina, ad esempio, è già partita, con la firma a giugno 2012, da parte dei governatori interessati in Svizzera». «All'interno del modello europeo, dunque, le nostre Regioni vogliono essere un motore di accelerazione, per sveltire un processo la cui direzione è ben chiara. E la Lega, anche in questo, è l'unico partito a porsi in avanti rispetto agli altri, perché ha capito dove sta evolvendo l'Europa».

Ora nel suo discorso programmatico Maroni avanza altre proposte sempre in stile "padano allargato-accorpato" ovvero comprensivo di Piemonte, Lombardia, Veneto. E la prima proposta è quella che «procederà con lo studio di fattibilità di un sistema di moneta complementare, anche tramite il coinvolgimento dei principali stakeholders, ovvero banche associazioni istituzioni e Cciaa».

In poche parole va avanti il progetto leghista, avviato nella passata legislatura, riguardo l'introduzione del cosiddetto «lombard», moneta complementare, che può essere utile «in periodi congiunturali caratterizzati dal credit crunch, come l'attuale», perché lo «sviluppo di nuovi strumenti di pagamento può agevolare lo scambio di beni e servizi».

Le altre proposte riguardano la riscossione dei tributi e la sanità. Riguardo ai tributi Maroni ha detto: «Chiederemo allo Stato che vengano riconosciute maggiori competenze - ha aggiunto - alle quali dovranno corrispondere maggiori risorse provenienti da tributi ed entrate regionali e dalla partecipazione diretta della Regione al gettito di tributi erariali riferibili al proprio territorio, in misura non inferiore al 75% delle entrate tributarie complessive».

Il Governatore, riguardo alla sanità ha specificato che «il programma di legislatura prevede fra l'altro di riorganizzare numero e funzioni di Asl e Aziende ospedaliere». Vedremo le prossime nomine se rispetteranno queste intenzioni. «Ecco la rivoluzione che voglio fare io, quella della concretezza: trasformare le idee che ho illustrato in azioni incisive, efficaci e durature, nell'interesse esclusivo dei nostri cittadini».

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