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Questo articolo è stato pubblicato il 24 aprile 2013 alle ore 22:48.

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La digitalizzazione dei cinema, con la scomparsa della pellicola, apre a molteplici possibilità per valorizzare e rilanciare le sale cinematografiche, uno dei luoghi del consumo culturale di cui da anni si prevede il declino se non la scomparsa.

Molteplici le esperienze (parola chiave nel nuovo scenario dei media digitali) presentate in prima persona dagli operatori. Precedute da tre relazioni che hanno inquadrato lo scenario di questo passaggio al digitale del cinema, che segue quello della televisione e precede quello della radio. Quella di Gerome Bourdezeau,, direttore di Eataly Roma, che ha illustrato la nuova filosofia della vendita organizzata, basata sull'esperienza diretta del consumatore non solo del prodotto ma della filiera che è alla sue spalle e del luogo dove avviene la scelta, un'esperienza anche formativa e non solo da consumatore-acquirente.

Un mondo in connessione continua
Simonetta Pattuglia, docente di marketing e comunicazione a Tor Vergata, ha analizzato il nuovo scenario della mobilità digitale, con 29 milioni di utilizzatori degli smartphone su 51 milioni di possessori del cellulare e 19 milioni di utenti Internet in mobilità. Il nuovo consumatore vuole mentre la fruizione diventa sempre più contemporanea, i contenuti sono sempre più condivisi, nascono nuovi strumenti per "aumentare l'esperienza" della visione audiovisiva. Le imprese, da parte loro, hanno a disposione dati sempre più cospicui sul consumatore tramite i social media, anche in rapporto alla geolocalizzazione dello stesso consumatore, per offrirgli prodotti e servizi di "prossimità".

Vi è poi un "cortocircuito dei luoghi": la musica allo stadio, le cene a teatro, il teatro a museo, il food al cinema, il cinema sul Web, che è ovunque. Si potrebbe aggiungere: purchè i luoghi della cultura tradizionale (cinema, teatri, biblioteche, librerie) non chiudano...La comunicazione e la pubblicità devono contenere Intrattenimento per essere efficaci, ha concluso Pattuglia.

Italia: solo il 51% degli schermi è digitale
Zambardino ha analizzato lo stato dell'arte del cinema digitale : a livello mondiale il 75% degli schermi è ormai digitalizzato mentre un colosso cinese come Wanda acquisisce il secondo circuito di sale statunitense (AMC) e guarda all'Europa. In Italia, nel primo trimestre del 2013, la digitalizzazione è salita al 62% delle sale totali del Cinetel (1.886 schermi su 3.250): ma attenzione, perchè dal 2014 gli americani non diffonderanno più film in pellicola. La percentuale delle sale digitalizzate scende al 51% calcolando i 3.913 schermi censiti dall'Anec.

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