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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2013 alle ore 15:55.

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«Bruxelles non sovvenziona in alcun modo le esportazioni di vino europeo. La Cina è titolata ad iniziare un'indagine come ogni membro del Wto, anche se noi riteniamo che non ci siano azioni di dumping nè sussidi al vino europeo». La Commissione Ue, attraverso uno dei suoi portavoce ha respinto in maniera ferma le accuse di misure antidumping rivolte dalla Cina e che sono alla base della decisione di Pechino di inasprire i dazi sull'import di vino dall'Europa. Una decisione che nelle ultime ore ha provocato anche una dura presa di posizione del presidente francese, Francois Hollande che ha chiesto una riunione a 27 per mostrare «solidarietà» sui negoziati commerciali con la Cina. Il presidente della Commissione Ue Josè Barroso chiude: non sarebbe «appropriato» convocare un vertice Ue solo su uno «specifico caso commerciale», ma invece «come già accaduto in passato» si può convocare un vertice Ue che tratti di «tutte le questioni commerciali».

La battaglia contrappone pannelli solari cinesi e vino Ue
La precisazione Ue giunge in risposta alla minaccia cinese di introdurre un giro di vite sui dazi all'import di vino proveniente dall'Europa. Una misura che era arrivata all'indomani dell'annuncio formulato dalla stessa Commissione – attraverso il Commissario Ue al Commercio, Karel De Gucht – di innalzare a partire dal prossimo 6 agosto, i dazi sui pannelli solari cinesi dall'attuale 11,8% al 47,6 per cento.

La rappresaglia invocata dai produttori di vino cinesi
Contro questa proposta nei giorni scorsi è insorta la Chinese Alcoholic Drinks Association, l'associazione dei produttori di vino e alcolici, che ha richiesto di incrementare in breve tempo le imposizioni fiscali sulle importazioni di vino dall'Europa. I produttori cinesi infatti già da tempo lamentano che i vini europei stanno invadendo la Cina a prezzi molto bassi favoriti da un'ondata di sussidi messi a disposizione da Bruxelles.

Ma Bruxelles respinge le accuse di dumping
Accuse però rinviate al mittente da parte di Bruxelles che invece chiarito come «in Europa non sia in vigore alcun aiuto all'export di vino». Più probabilmente infatti le critiche che provengono dal Sol Levante riguardano i sussidi europei alla promozione del vino sui mercati extracomunitari. «Ma in tal caso – spiegano al ministero per le Politiche agricole – si tratterebbe di un'accusa impropria, perché i cofinanziamenti alle azioni promozionali sono cosa molto diversa dagli aiuti all'export tout court e prima della loro introduzione - con la riforma dell'Organizzazione comune di mercato del vino del 2008 - furono a lungo negoziati e concordati in sede Wto che ne riconobbe la natura non distorsiva».

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