Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2013 alle ore 17:21.

My24
Merkel: molto preoccupata dalla escalation in Turchia. Migliaia di avvocati manifestano dopo gli arresti - Avvocatura italiana solidale

Non accenna a calare la tensione sociale in Turchia al punto che anche Berlino, Washington e Roma invitano alla moderazione l'esecutivo Erdogan intenzionato a spazzare via ogni forma di protesta. Il governo tedesco «segue con grande preoccupazione» l'escalation della situazione, ha fatto sapere il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, a Berlino. «Solo il dialogo può servire a calmare la situazione in modo duraturo», ha aggiunto.

«Bisogna abbassare i toni dello scontro», gli ha fatto eco il il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle secondo cui «le immagini di Taksim turbano». Lo ha detto in una nota su quanto sta avvenendo in Turchia, criticando duramente il governo Erdogan.

Ma se Berlino è preoccupata anche Washington non manca di far sentire la sua voce sugli affari interni di un alleato chiave della regione, nonché membro della Nato.
«La stabilità di lungo termine della Turchia può essere garantita solo sostenendo il diritto di espressione e quello di riunirsi», ha affermato la Casa Bianca, sottolineando come stia «seguendo con preoccupazione» i fatti di Istanbul.

Anche Roma ha fatto sentire la sua voce. Il modo in cui il governo turco affronterà la protesta è per il ministro degli Esteri, Emma Bonino, un «esame di maturità» per Erdogan. La Bonino, che in passato si è sempre schierata a favore dell'ingresso della Turchia in Europa, ha detto che la Farnesina lavora per tutelare gli italiani che si trovano in loco e ha aggiunto che sta verificando le notizie di violenze sessuali che avrebbero compiuto gli agenti.

Intanto la situzione sul terreno resta complessa e ricca di tensioni. Migliaia di avvocati sono scesi in piazza oggi in diverse città turche per protestare contro le violenze nei confronti dei manifestanti e l'arresto ieri di decine di legali a Istanbul. Hurriyet online riferisce che 5mila avvocati si sono riuniti davanti al tribunale di Caglayan e si sono mossi poi in corteo in direzione di Taksim. Manifestazioni di protesta sono in
corso anche ad Ankara e Smirne, come pure in altre città. Ieri 73 avvocati sono stati arrestati a Istanbul.

Dopo una notte di guerriglia urbana nella città del Bosforo, tuttavia, Erdogan non sembra intenzionato a fare concessioni alla rivolta che da due settimane agita il Paese. Nel pomeriggio il premier ha ricevuto una delegazione di artisti, accademici e studenti che dovrebbe mediare con la piazza ma che peraltro non la riconosce come propria rappresentante. Intanto, però, crescono le critiche internazionali. Un portavoce del segretario generale dell'Onu, Ban ki-Moon, ha invitato alla calma e ha sottolineato
l'importanza di affrontare le divergenze attraverso il dialogo.

Istanbul ha vissuto la notte più violenta da quando sono cominciate le proteste contro il governo islamista, che però continua a liquidare i dimostranti come «saccheggiatori». All'alba la piazza da cui è partita la Primavera sul Bosforo era un cumulo di macerie, ma ormai sotto il saldo controllo delle forze dell'ordine: ruspe e camion l'hanno ripulita dai resti delle barricate e degli improvvisati bivacchi dei manifestanti, in gran parte abbandonati.

Sorvegliati da decine di agenti in assetto antisommossa, le auto e i bus sono tornati nella piazza, per la prima volta da 10 giorni. Solo poche centinaia di manifestanti, invece, sono rimasti in un accampamento nel Parco Gezi, adiacente alla piazza. Intanto quattro piccole emittenti tv considerate vicine all'opposizione sono state multate per aver dato troppo spazio alla copertura delle proteste. «Hanno minato lo sviluppo fisico, morale e mentale di bambini e giovani», è stata la spiegazione dell'ente di controllo governativo (Rtuk).

Un nuovo invito alla moderazione è venuto dal presidente Abdullah Gul, il quale ha negato che vi sia una cospirazione dei media internazionali come denunciato dal premier. Il paese è spaccato come una mela tra islamici conservatori e laici filoeuropei: una spaccatura anche generazionale se è vero come hanno riportatao i media turchi che almeno quattro figli di deputati dell'Akp, il partito di Erdogan, sonon stati visti sulle barricate a fianco dei ragazzi di Gezi Park.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi