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Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2013 alle ore 12:08.

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Fabio Volo (Olycom)Fabio Volo (Olycom)

Ingroia: avrebbe meritato di diventare senatrice a vita
«Con Margherita Hack piangiamo una delle eccellenze della scienza italiana», ha detto il presidente di Azione Civile antonio Ingroia. «La sua libertà e la sua autonomia di pensiero le hanno permesso sempre di dire quel che pensava, e spesso quel che pensava era scomodo. Aveva fatto della laicità una bandiera politica, al di là della sua professione di astrofisica per cui era famosa in tutto il mondo. Per Ingroia la Hack, «di sinistra, ma senza posizioni precostituite, avrebbe meritato di diventare senatrice a vita, riconoscimento che nonostante le tante petizioni non è mai arrivato. Donne come lei nascono raramente e quando vanno via lasciano un vuoto enorme».

Realacci: una grande donna protagonista della ricerca scientifica
«La scomparsa di Margherita Hack - ha sottolineato Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera - è una grave perdita per il mondo scientifico, cultural e politico italiano. L'Italia e tutta la comunità internazionale perdono non solo una protagonista della ricerca scientifica, ma una grande donna che ha affiancato al rigore e alla passione per la scienza una grande umanità, una profonda curiosità per la vita, l'impegno sociale e politico. Abbiamo bisogno di persone così per affrontare il futuro».

L'amica Marinella Chirico: gli ultimi giorni sono stati sereni
Sono stati sereni e «vissuti con leggerezza», come aveva sempre fatto nella sua vita, gli ultimi giorni dell'astrofisica Margherita Hack. I problemi cardiaci dei quali soffriva da tempo «erano molto pesanti, ma li viveva con una leggerezza assoluta», racconta Marinella Chirico, molto vicina alla ricercatrice e alla sua famiglia. La malattia si era riacutizzata una settimana fa, tanto da rendere necessario il ricovero. Margherit Hack lascia il marito Aldo, 93 anni, che aveva conosciuto a Firenze, dove erano nati entrambi e dove si erano incontrati ai giardini quando Margherita aveva 11 anni e lui 13. Si erano sposati 70 anni fa, «la prima e l'ultima volta che era entrata in una chiesa», racconta l'amica di famiglia. Non hanno avuto figli e vivevano con otto gatti e un cane. Della morte non ha mai avuto paura, nemmeno negli ultimi giorni: «quando ci sono io non c'è la morte - le piaceva ripetere - e quando c'è la morte non ci sarò io».

Lella Golfo (Fondazione Bellisario): una scienziata che ha dato lustro al nostro Paese
«È stata la prima Mela d'Oro e in quest'anniversario dei venticinque anni del Premio Bellisario, la sua scomparsa rappresenta una perdita ancora più grande. Margherita Hack era una donna speciale, una scienziata che ha dato lustro al nostro Paese e un esempio cui le giovani devono guardare con spirito di emulazione». Lo sottolineain una nota Lella Golfo, presidente della Fondazione Marisa Bellisario. «Mi consola - continua Golfo. - che proprio in questi giorni, alla mostra al Vittoriano che celebra i venticinque anni della storia della Fondazione Marisa Bellisario, ci sia anche lei: è il nostro saluto alla prima donna che ha diretto un osservatorio astronomico nel nostro Paese. Un grande esempio di talento coniugato all'impegno civile e sociale, una mente feconda di cui sentiremo la mancanza e che entra di diritto nelle pagine della storia italiana».

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