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Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2013 alle ore 06:37.

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Ma la tutela dei clienti passa anche attraverso il rispetto della deontologia professionale, su cui devono vigilare - secondo la riforma - i nuovi consigli di disciplina distrettuali e centrali composti da membri diversi dai consiglieri degli Ordini. Il percorso per la formazione dei nuovi organismi sembra ormai vicino alla conclusione.
Tirocini e formazione
Nel restyling delle regole sull'accesso all'Albo e sulla formazione continua obbligatoria degli iscritti, gli Ordini stanno procedendo a macchia di leopardo. I ritardi più evidenti riguardano la stipula delle convenzioni con le università, sia per l'anticipo dei primi sei mesi di tirocinio nell'ultimo anno di corso universitario, sia per il reciproco riconoscimento dei crediti per adempiere all'obbligo di aggiornamento professionale.
Gli agronomi, a esempio, stanno accelerando sui tempi: finora sono dieci le convenzioni siglate ma entro l'anno si punta ad arrivare a 24.
Società e compensi
Non sembrano decollare le Società tra professionisti (Stp) aperte anche a soci di capitale. Dal 21 aprile (data di entrata in vigore del regolamento attuativo) a venerdì scorso ne risultano registrate solo sei: pesano le incertezze su trattamento fiscale e contributi - anche se il Ddl semplificazioni chiarisce che producono reddito da lavoro autonomo - sia i paletti alla partecipazione in una sola compagine.
Altro tassello è l'abolizione delle tariffe minime e massime (previsto dal decreto liberalizzazioni di inizio 2012), che ha introdotto il concetto di parametro. Così per le liquidazioni da parte dei giudici, il compenso deve essere calcolato con riferimento ai parametri stabiliti dal decreto della Giustizia 140/2012, o da altri decreti ministeriali varati per i singoli Ordini (come il Dm 46/2013 per i consulenti del lavoro).
I parametri – in generale più bassi delle vecchie tariffe – sono stati contestati dagli avvocati, che il 24 maggio scorso hanno trasmesso una controproposta alla titolare di Via Arenula, Annamaria Cancellieri. Che, dopo la rottura consumata nei giorni scorsi, potrebbe riaprire il dialogo con i legali proprio con un nuovo documento.
Un problema in via di soluzione riguarda il nuovo "tariffario" di architetti e ingegneri sui compensi da mettere alla base delle gare d'appalto, per evitare che, abolite le tariffe, partano offerte al massimo ribasso. Il decreto «parametri-bis», predisposto dalla Giustizia, sta ora per ricevere il via libera delle Infrastrutture, per poi passare al Consiglio di Stato. La preoccupazione, in generale, resta quella di «evitare uno svilimento delle competenze professionali - sottolinea Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni - soprattutto nelle gare per gli appalti pubblici, sempre di più al ribasso, per le quali servirebbero soglie minime prefissate».

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