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Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2013 alle ore 22:00.
L'ultima modifica è del 18 luglio 2013 alle ore 11:30.

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Civati attacca Franceschini: per lui chi vota contro Alfano è fuori
È scontro, dunque, tra Civati e Franceschini. «Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, ha detto che chi non voterà a favore di Alfano deve andarsene dal Pd». Lo ha scritto sul suo blog Pippo Civati. «Forse - ha poi ironizzato il parlamentare Pd - su un volo privato, con direzione Astana. Chissà. Sapevatelo. Se alla Camera si votasse, mi espellerebbero, dunque». «Adesso sono stanco di falsità e discredito interessato - è stata la replica del ministro - . Alla riunione dei senatori, Civati non c'era e mi accusa di avere minacciato espulsioni. Cosa falsa che non ho detto nè pensato. Mi aspetto rettifica e scuse immediate da Civati».

Puppato: dimissioni Alfano obbligo istituzionale
Civati non è stato l'unico a esprimere dissenso nei confronti della linea del partito sulla mozione Alfano. «Assieme ad altri sette senatori del Pd mi sono astenuta sulla decisione in merito alla mozione di sfiducia nei confronti di Alfano che si voterà domani. Non possiamo dare nemmeno l'impressione di considerare intoccabile una parte della casta e di essere cattivi con i buoni e buoni con i cattivi». È il commento di Laura Puppato, al termine della riunione del gruppo Pd al Senato durante la quale è intervenuta in maniera molto dura. «Siamo dinanzi - ha aggiunto - ad una vicenda incredibile dal punto di vista istituzionale, del diritto internazionale dei fanciulli, con un blitz che somiglia molto ad un rapimento di una coniuge e una figlia di un rifugiato politico».

I senatori del Pd: al Governo con schiena dritta
«Riteniamo che la vicenda Shalabayeva sia stata e sia di una gravità assoluta, ma nella riunione del gruppo del Pd abbiamo preso atto, dalle parole di Epifani, che il presidente Letta intende assumere direttamente la responsabilità politica della vicenda facendone una questione di fiducia al governo rispetto alla quale certamente non faremo mancare il nostro sostegno. Il Pd è maggioranza di questo esecutivo e deve esprimere la propria cultura di governo anche assumendosi responsabilità difficili e dolorose. Domani in aula il Pd avrà il compito, a schiena dritta, di non rinunciare al linguaggio della verità». Lo hanno sottolineato i senatori del Pd Stefano Collina, Vincenzo Cuomo, Isabella De Monte, Mauro Del Barba, Rosa Di Giorgi.

Sullo sfondo, le dichiarazioni del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, che in occasione della cerimonia del Ventaglio al Quirinale con l'associazione stampa parlamentare, che si è svolta in mattinata, ha avvertito: «Non ci si avventuri a staccare la spina al Governo. Se l'Esecutivo cade contraccolpi irrecuperabili».

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