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Questo articolo è stato pubblicato il 29 luglio 2013 alle ore 06:57.

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I parenti delle 38 vittime del bus precipitato a Monteforte Irpino (Avellino) poco prima del funerale nella camera ardente allestita nel palazzetto dello sport a Monteruscello (Napoli). (Reuters)I parenti delle 38 vittime del bus precipitato a Monteforte Irpino (Avellino) poco prima del funerale nella camera ardente allestita nel palazzetto dello sport a Monteruscello (Napoli). (Reuters)

È iniziato con la lettura dell'elenco dei nomi delle 38 vittime dall'altare il funerale a Pozzuoli (Napoli) delle persone rimaste uccise nella strage sulla A16 Napoli-Bari, dove un bus carico di pellegrini devoti a Padre Pio è precipitato da un viadotto. La messa, a cui hanno assistito 4000 persone, è stataofficiata da mons. Gennaro Pascarella, vescovo di Pozzuoli. Erano presenti il premier Enrico Letta, il ministro De Girolamo, il governatore Stefano Caldoro, il leader del Pd, Guglielmo Epifani. Oggi, giornata di lutto nazionale, le bandiere sono a mezz'asta negli edifici pubblici. L'ultima volta era accaduto il 4 giugno del 2012, per le vittime del sisma in Emilia.

L'omelia: la prima solidarietà è il rispetto delle regole
«Ai magistrati spetterà fare chiarezza sulla dinamica dell'incidente per trovarne le cause, ad altri mettere in atto strumenti che non permettano che si verifichino altri incidenti. La prima solidarietà è il rispetto delle regole...Non lasciamo soli questi nostri fratelli, soprattutto quelli che si sono ritrovati senza più sostegni anche economici ... Adesso bisogna fare in modo che il dolore non ci chiuda ma possa diventare trampolino di lancio per ralizzare una convivenza più bella e solidale». Dopo queste parole di esortazione all'agire il vescovo ha quindi sottolineato il telegramma di solidarietà fatto arrivare da Papa Francesco e l'abbraccio da parte di tutta l'Italia rappresentata qui dal presidente del Consiglio.

La ricostruzione
Secondo quanto rende noto il prefetto di Avellino, Umberto Guidato, non vi è più nessun disperso. Il procuratore della città, Rosario Cantelmo, intanto, ha reso noto che «si sta valutando anche la posizione della società Autostrade», a conferma che le indagini sulla strage «sono a tutto campo». E nel fascicolo aperto in procura «ci sono indagati», ha aggiunto Cantelmo, che tuttavia non ha spiegato di chi si tratti e perché. Cantelmo ha precisato anche che l'autista del bus, di cui non è presente il nome nella lista dei deceduti ormai pubblica, era parente del proprietario della ditta da cui era stato affittato il bus. Un portavoce della società Autostrade per l'Italia, interpellato sulla vicenda, ha espresso un «no comment». Il procuratore di Avellino ha aggiunto che le ipotesi di reato per cui si procede sono omicidio plurimo colposo e disastro colposo. Non si procede per strage colposa, come riferito in precedenza.

Sequestrate le riprese delle telecamere: nelle immagini si cerca la chiave dell'incidente
Le riprese effettuate dalle telecamere locali sono state sequestrate. Gli inquirenti attribuiscono grande importanza alla verifica del sistema di sicurezza della barriera in calcestruzzo posta sul bordo laterale destro del viadotto. Cantelmo, che sta anche provvedendo a formalizzare il rilascio delle salme per il loro trasferimento, in serata, a Pozzuoli, ha anche riferito che una parte delle indagini «sono riservate a verificare le condizioni dell'autobus», il Gran Turismo della "Mondo Travel" di Napoli che era stato sottoposto a revisione lo scorso mese di marzo. Sui pezzi di semi-asse ed altre parti della carrozzeria che il pullman avrebbe perso sulla carreggiata un chilometro prima dell'impatto fatale con il guardrail, il capo degli inquirenti avellinesi si limita a far sapere che «è anche questo un tema dell'indagine e che i reperti, quando saranno completamente a disposizione, verranno sottoposti a perizia tecnica».

I feriti, tra i 48 presenti sul bus, sono stati estratti vivi e ricoverati negli ospedali di Napoli, Avellino e Nola, alcuni con ferite gravi, altri con fratture. Al disastro del bus bisogna aggiungere i 14 feriti del tamponamento tra 12 macchine sull'Autostrada, la maggior parte dei quali semplicemente medicati. Il mezzo avrebbe travolto in velocità alcune auto incolonnate, per poi sfondare il guardrail e cadere per 30 metri in una scarpata. Proseguono, intanto, anche le operazioni di recupero e di riconoscimento dei cadaveri nella palestra della scuola Don Bosco. La più giovane delle 38 vittime aveva 16 anni: si chiamava Silvana Del Giudice, era nata a Napoli nel febbraio del 1997, e abitava a Monterusciello, frazione di Pozzuoli. Il più anziano, Salvatore Testa, aveva 88 anni essendo nato nel 1925. Ben ventisei vittime su trentotto erano originarie di Pozzuoli (Napoli).

Il Comune di Pozzuoli, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, ha attivato un numero telefonico per avere informazioni sulla tragedia accaduta in Irpinia, sui funerali delle vittime e per fornire eventuale sostegno psicologico ai familiari delle vittime. Il numero è il seguente: 081.8551000

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