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Questo articolo è stato pubblicato il 03 agosto 2013 alle ore 13:52.

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Pdl, Bondi: rischio guerra civile. Letta: si tenga fuori il Colle - Ft: cala il sipario sul buffone - Effetti sentenza

«O la politica è capace di trovare delle soluzioni capaci di ripristinare un normale equilibrio fra i poteri dello Stato e nello stesso tempo rendere possibile l'agibilità politica del leader del maggior partito italiano oppure l'Italia rischia davvero una forma di guerra civile dagli esiti imprevedibili per tutti». Lo ha affermato in una dichiarazione il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi, con riferimento alla condanna definitiva di Silvio Berlusconi per frode fiscale che la Cassazione ha fatto passare in giudicato. Intanto tutti i parlamentari del Pdl consegnano le lettere di dimissioni ai capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Renato Schifani. I due annunciano che chiederanno la grazia a Napolitano, appena il Capo dello Stato sarà rientrato dalle vacanze in montagna. Il Cavaliere ha chiesto all'assemblea dei parlamentari di tenersi pronti a tutto anche all'ipotesi delle elezioni, mettendo sul piatto l'impellente riforma della giustizia.

Dichiarazioni, quelle di Bondi, che ambienti del Quirinale le hanno definito «irresponsabili». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha concluso oggi la sua vacanza in Val Pusteria, facendo rientro a Roma. Al momento, hanno fatto presente le stesse fonti, non risulta ancora in agenda l'incontro che ieri i capigruppo del Pdl hanno preannunciato al termine dell'assemblea con Berlusconi. Difficilmente tale incontro potrà tenersi domani quando nel pomeriggio, in via del Plebiscito davanti palazzo Grazioli e a poca distanza dal Quirinale, il Pdl sarà in piazza a manifestare contro la sentenza della Corte di Cassazione.

Neppure il Quirinale mi chiuderà la bocca
«Non mi farò chiudere la bocca da nessuno, neppure da un comunicato del Quirinale», ha replicato più tardi il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi, al Colle che ha stigmatizzato come irresponsabili le parole dell'esponente pidiellino in merito a una possibile guerra civile. Bondi ha aggiunto: «E non accetto di essere indicato come un irresponsabile. I veri irresponsabili sono quelli che hanno fatto precipitare la situazione fino a questo punto».

Le parole del premier
Enrico Letta chiede che si «tenga fuori il Quirinale» dalle tensioni politiche e «si smetta di tirarlo in ballo in modo improprio e ricattatorio». Lo riferiscono fonti vicine al premier che aggiungono: Letta intende «ascoltare con attenzione i contenuti e i toni dei discorsi di domani alla manifestazione del Pdl».

Berlusconi ha lasciato la sua residenza romana
Silvio Berlusconi, intanto, ha lasciato palazzo Grazioli, la sua residenza romana, intorno alle 12 in compagnia della figlia Marina. L'ex premier dovrebbe essere diretto ad Arcore. È probabile che il leader del Pdl non sia presente a Roma domani sera quando ci sarà la manifestazione in suo sostegno.

Domenica alle 18 manifestazione del Pdl in via del Plebiscito
Intanto per domani è prevista una manifestazione del Pdl in via del Plebiscito contro la condanna di Berlusconi. «Da tutta l'Italia - sottolinea una nota del Coordinamento nazionale del Pdl - ci giungono notizie di iniziative spontanee e di una vera e propria mobilitazione diffusa a sostegno di Silvio Berlusconi. Per far confluire tutte queste iniziative in un'unica direzione, invitiamo tutti coloro che vogliano manifestare subito la propria vicinanza al presidente Berlusconi a stare con noi e con lui, domani alle 18, a Roma, a via del Plebiscito». Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, ha annunciato che alla manifestazione saranno presenti anche i ministri. Sono un centinaio i pullman, a quanto si apprende, attesi per domani.

Cicchitto: invocare un intervento pacificatore di Napolitano non è una indebita pressione
«Invocare - ha sottolineato Fabrizio Cicchitto (Pdl), presidente della commissione Esteri della Camera - un intervento pacificatore del presidente della Repubblica, nell'ambito dei suoi poteri istituzionali non é una indebita pressione, come dice Epifani, ma proprio il tentativo di far diminuire la pressione politica che si é molto elevata. Lo dice anche chi, come il sottoscritto, mantiene la sua positiva valutazione sull'attuale governo, ma che nel contempo deve fare i conti con il fatto che né dalla Corte di Cassazione né prima dalla Corte Costituzionale é venuto il minimo contributo alla pacificazione anzi sono arrivati interventi di segno opposto che hanno chiaramente l'effetto di indebolire le posizioni moderate e costruttive esistenti nel centrosinistra e nel centrodestra».

Ministro D'Alia: rispettare le sentenza, ma anche Berlusconi
«Le sentenze non devono essere commentante dal punto di vista politico, ma possono esserle dagli operati del diritto. Devono essere rispettate e attuate, ma deve essere rispettato, in questo Paese, anche un personaggio come Berlusconi che ha rappresentato un pezzo importante della nostra storia e rappresenta un'area elettorale significativa in
Italia», ha affermato il ministro alla Pubblica amministrazione, Gianpiero D'Alia, a Catania.

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