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Questo articolo è stato pubblicato il 21 agosto 2013 alle ore 21:00.
L'ultima modifica è del 21 agosto 2013 alle ore 11:09.

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Silvio BerlusconiSilvio Berlusconi

Rimangono le distanze tra gli azionisti dell'Esecutivo delle larghe intese. Quasi tre ore di confronto ma alla fine le posizioni tra il premier Enrico Letta e il vicepremier Angelino Alfano restano "distanti" sull'agibilità politica di Silvio Berlusconi e sulla sua decadenza dalla carica di senatore. È quanto si apprende al termine del colloquio che i due hanno avuto a Palazzo Chigi. Il confronto è stato duro. Da un lato, il segretario del Pdl «non condivide» che il partito democratico non consideri la logica della non decadenza di Berlusconi per l'irretroattività della legge Severino. Dal canto suo, sempre a quanto riferito, il premier considera «innaccettabile» che si sovrappongano due livelli diversi: da un lato l'azione di governo e dall'altro una questione che attiene al Senato e che deve trovare una soluzione in termini giuridici e non politici.

Alfano: non restiamo se Pd vuol far cadere nostro leader
Alfano, a quanto si apprende, avrebbe ribadito che non è possibile restare dentro una coalizione, quando l'altro partito della maggioranza fa decadere il leader del partito alleato per un atteggiamento pregiudiziale senza alcun approfondimento. E soprattutto, senza tener conto del parere di illustri giuristi che esprimono dubbi sulla retroattività della legge Severino. Il Pdl non vuole far cadere il Governo che ha fortemente voluto, ha detto Alfano, tuttavia a questo fine non va bene l'atteggiamento pregiudiziale del Pd sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore.

Passi avanti sulla riforma dell'Imu
Passi avanti significativi, spiegano le fonti interpellate, sono stati fatti per un'intesa sulla riforma dell'Imu che dovrebbe approdare in consiglio dei ministri il 28 agosto.

Epifani: la giustizia è uguale per tutti, nessuno ci farà cambiare idea
«In uno stato democratico il principio di legalità è un principio a cui tutti devono soggiacere, perché davvero la giustizia deve essere uguale per tutti». Lo ha detto il segretario del Pd Guglielmo Epifani commentando le prime notizia dopo il vertice a Palazzo Chigi. «Speriamo che nessuno voglia assumersi la responsabilità del tanto peggio tanto meglio - ha aggiunto - sarebbe davvero paradossale che dopo aver visto perdere il lavoro, visto le aziende chiudere, giovani che non trovano lavoro, si aprisse una crisi al buio in queste condizioni». «Nessuno ci farà cambiare idea e nessuno può tirarci per la giacchetta. Per noi la bussola sono gli interessi del Paese, e lo ripeto, che vengono prima degli interessi dei democratici e ancor prima di quelli di un'unica persona».

In mattinata l'incontro Letta-cancelliere austriaco
Il faccia a faccia si è tenuto nel pomeriggio. In mattinata Letta aveva lanciato un ulteriore appello alla responsabilità, alla lungimiranza, a evitare di avvitarsi in questioni interne proprio adesso che si intravede la ripresa, la "terra promessa", e che l'Italia si appresta, a partire dal luglio prossimo, a prendere il timone dell'Unione Europea. Il tuto nel contesto della conferenza stampa a Vienna, al termine dell'incontro con il cancelliere Werner Faymann.

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