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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2013 alle ore 17:30.
L'ultima modifica è del 10 settembre 2013 alle ore 13:06.

Casson (Pd): sui tempi, seguiamo il regolamento, al voto nel giro di 8-9 ore
In attesa della riunione, continua la guerra dei nervi tra Pd e Pdl. Felice Casson, componente della giunta, conferma che è intenzione del Pd "stringere" sul voto nel giro di poche ore. «Vediamo quale sarà la relazione di Augello. Se passiamo dalle questioni pregiudiziali a quelle preliminari. E in questo caso gli spazi saranno più ampi», anche se «il tempo a disposizione é quello che fissa il regolamento. Sono 8-9 ore. 400 minuti più un'ora per gruppo. Non é quello il problema. Se uno parla cinque minuti in più, non ne facciamo un dramma. Ma prima o poi bisogna votare», conclude.

Leva (Pd): no alla "melina" del Pdl
Anche il responsabile Giustizia del Pd, Danilo Leva, ribadisce il no ad ogni atteggiamento dilatorio da parte del centrodestra. «Il Pdl cessi di fare melina - chiede -Augello presenterà le suo proposte, si svolgerà una discussione, come previsto dal regolamento, e poi si voterà. Da parte del pd ci sarà massima serietà nel garantire il rispetto dei regolamenti della giunta. I colleghi del pdl sappiamo che ogni maldestro tentativo dilatorio sarà inutile. Noi non consentiremo giochi di prestigio».

Il "giallo" della relazione di Augello
A poche ore dalla riunione della giunta é giallo sulla relazione del senatore del Pdl Andrea Augello. Ieri sera i senatori si erano lasciati con l'intesa di poter acquisire la parte mancante della relazione nel primo pomeriggio. Ma in giornata il relatore non consegna alla segreteria della giunta il documento che integra le pregiudiziali illustrate ieri. E quindi nessuno dei senatori la riceve in distribuzione. «Forse farà come ieri. Le pregiudiziali ce le ha consegnate dieci minuti prima dell'inizio della seduta», spiegano in Giunta. La stessa cosa accadrà oggi: nel tardo pomeriggio, Augello avverte i giornalisti che presenterà l'integrazione alla relazione solo alle 20, quando tornerà a riunirsi la Giunta: «Si tratta solo di 25 righe, rispetto alle 74 cartelle di ieri...».

La quarta pregiudiziale di Malan (Pdl): sollevare questione incidentale di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale
A proposito di pregiudiziali, il senatore Pdl Luvio Malan presenterà questa sera una quarta pregiudiziale di costituzionalità che, spiega il senatore, sarà votata insieme alle altre tre di Augello. Il senatore propone di sollevare una questione incidentale di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale. Spiega Malan, nella pregiudiziale «pongo la questione sulla amministratività della decadenza, che secondo me è assurda, visto che la pena deriva dalla commissione di un reato e quindi va considerata penale. La decadenza è afflittiva tanto quanto il carcere. Inoltre ricordo un precedente per cui l'Italia trattando amministrativamente una pena ritenuta invece penale dalla Corte Ue, è stata condannata ad una severissima penale». Malan sottolinea che «l'altro punto di rilievo è che sussiste un contrasto tra l'incandidabilità per 6 anni con l'art.27 della Costituzione, secondo cui la pena deve mirare alla rieducazione del reo, senza porre il marchio dell'infamia».

Il Pdl rinuncia all'Aventino
Il Pdl prende tempo e mira a trasmettere un messaggio: se il governo dovesse cadere,
sarebbe totale responsabilità del Pd che, con il voto a favore della decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore, romperebbe di fatto l'alleanza di governo. Anche se il Pd non può fare altrimenti se non vuole perdere la partita con il suo elettorato.Per il Pdl la tentazione di disertare é stata forte, ma alla fine i membri del Pdl parteciperanno alla riunione della Giunta di questa sera. «Ci saremo e voteremo», conferma il senatore Malan. E per cercare una via di uscita dall'angolo in cui ieri si sono ritrovati, i senatori hanno avuto un incontro con il presidente del Pdl a Palazzo Madama, Renato Schifani. Messa da parte, per il momento, l'idea di un Aventino - che potrebbe tornare d'attualità se anche stasera dal Pd non dovesse arrivare alcun segnale di disponibilità per un approfondimento delle pregiudiziali - si é fatto il punto sulla strategia da tenere da questa sera.

Maroni: siamo arrivati al "redde rationem"
Insomma, più si avvicina la ripresa dei lavori e più acceso diventa lo scontro politico.
A chi gli chiede se ritiene che stasera si arriverà veramente a un voto sulla decadenza del Cavaliere, il segretario della Lega nord Roberto Maroni spiega che «questo governo durerà ore, forse, siamo arrivati al "redde rationem"».

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