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Questo articolo è stato pubblicato il 16 settembre 2013 alle ore 19:23.
L'ultima modifica è del 16 settembre 2013 alle ore 07:23.

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dei modi perché sta ruotando in modo uniforme. È quello che ci aspettavamo, ma averlo
verificato ci fa piacere», ha aggiunto.

Alle 18 Sergio Girotto del consorzio Titan-Micoperi ha detto che le operazioni di tiro
sarebbero proseguite ancora «per sei-sette ore, poi inizierà la fase di allagamento dei cassoni che potrà durare da una a tre ore». È quindi ipotizzabile che la fase di tiro si concluda tra mezzanotte e l'una, mentre per il riempimento dei cassoni si dovranno attenedere le prime ore del mattino.

«Quando i cassoni installati sul lato emerso del relitto si immergeranno nell'acqua - ha
affermato Porcellacchia - interverrà la forza di gravità indotta dalla zavorra. A quel punto toccherà al Salvage master dell'operazione, Nick Sloane, decidere la giusta velocità di rotazione, agendo sulle valvole, per far sì che il fondo della nave tocchi la piattaforma».

Sergio Girotto ha sottolineato che l'allungamento dei tempi non è la principale preoccupazione: l'obiettivo è che il relitto «appoggi gradatamente sul fondale, vogliamo la massima sicurezza». Anche il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, che ha raggiunto il Giglio nel tardo pomeriggio, ha invitato a non dare troppo peso al tema dei tempi: «Non mi concentrerei l'attenzione su un'ora in più o in meno. È come un'operazione a cuore aperto, se serve mezz'ora in più è mezz'ora spesa bene», ha detto.

Il distacco del relitto
Il primo step è stato superato poco dopo mezzogiorno, quando il relitto si è staccato dal
fondo. «Abbiamo applicato una sequenza di cicli di carico e scarico per facilitare il distacco del relitto dal fondo - ha spiegato Sergio Girotto, responsabile della rimozione per Titan-Micoperi - e intravisto da subito, grazie alle telecamere subacque, movimenti di rotazione fino a 1,5-2 gradi, che indicavano che il relitto rispondeva ma senza distaccarsi dal fondo. Poi verso mezzogiorno (dopo tre ore, ndr), quando il carico è arrivato alle seimila tonnellate, la nave si è staccata. Ma non c'è stato boato, abbiamo solo iniziato a vedere la corrente che cominciava a passare nell'aria».

Al momento la nave è appoggiata sul cosiddetto "ginocchio" (e non più sulla fiancata), e tocca il fondale che è stato livellato. Il carico è ancora di seimila tonnellate, e solo quando verrà diminuito (e la rotazione sarà conclusa) si potrà capire con certezza quanto tempo ci vorrà per completare l'operazione.

Gabrielli e Girotto hanno spiegato che, come previsto, la fiancata della nave si è fortemente deformata, e prevedibilmente complicherà l'attività di ripristino dei cassoni sul lato sommerso. «È una conferma di come fosse necessario eseguire la rotazione prima dell'inverno - ha sottolineato Gabrielli – per poi verificare, progettare e installare quello che serve».

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