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Questo articolo è stato pubblicato il 27 settembre 2013 alle ore 19:20.
L'ultima modifica è del 27 settembre 2013 alle ore 11:27.

Imprese e banche: servono stabilità e decisioni coraggiose
Imprese e banche chiedono stabilità e decisioni coraggiose per agganciare la ripresa. «Esprimiamo grande preoccupazione per i rischi che si profilano sulla stabilità di Governo, che resta la prima e più importante condizione per agganciare la ripresa, rilanciare la crescita e non vanificare i primi segnali positivi che si intravedono. Una crisi di Governo ora sarebbe un gravissimo danno per l'Italia e rischierebbe di far ripiombare il nostro Paese in una spirale negativa, con conseguenze pesanti per imprese e famiglie». È quanto hanno sottolineato Abi, Alleanza cooperative, Ania, Confindustria e Rete Imprese Italia in una nota congiunta. «Con tutti i sacrifici che hanno fatto gli italiani negli ultimi due o tre anni, oggi mettere a repentaglio tutto mi sembra folle» commenta a margine dell'assemblea di Unindustria Cesena il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi.

L'Ue: Pdl? Ognuno si assuma le sue reponsabilità
È intervenuta anche Bruxelles. «Ognuno deve assumersi le sue responsabilità nella politica italiana», afferma il portavoce della Commissione europea, Olivier Bailly. «Abbiamo fiducia nelle forze democratiche italiane per assicurare la stabilità politica del Paese». È stata annullata la visita del ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, prevista per lunedì prossimo a Bruxelles. Saccomanni avrebbe dovuto incontrare il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy e il commissario Ue responsabile per il mercato unico Michel Barnier.

Il punto sulle lettere di dimissioni
Continua intanto la raccolta delle firme da parte dei parlamentari pronti a dimettersi in massa se il 4 ottobre in Giunta verrà votata la decadenza di Silvio Berlusconi. Qualcuno però non è d'accordo. Il senatore pidiellino, Salvatore Torrisi, ha firmato. Lo confermano fonti del Pdl a palazzo Madama. All'appello al Senato mancherebbero ancora Carlo Giovanardi e il ministro delle Riforme, Gaetano Quagliariello. Mentre resta l'incognita del senatore Pippo Pagano, che al momento si trova all'estero.

Forza Italia indice manifestazione per il 4 ottobre: «Siamo tutti decaduti»
Intanto Forza Italia dal suo sito ha indetto una manifestazione dal titolo: "Siamo tutti decaduti". Si terrà il 4 ottobre, nel pomeriggio, a Piazza Farnese, in coincidenza con la seduta pubblica della giunta per le elezioni sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore.

Coppi: Berlusconi non ha ancora deciso se intervenire in Giunta
«In linea teorica, il presidente Berlusconi potrebbe anche parlare in Giunta il 4 ottobre, ma non ha ancora deciso se vuole farlo o meno. Potrebbe anche presentare una memoria». Lo ha spiegato Franco Coppi, avvocato di Silvio Berlusconi. «L'ipotesi più probabile - prosegue guardando agli sviluppi della situazione giudiziaria dell'ex premier - é quella dell'affidamento ai servizi sociali, ma c'é ancora tempo per decidere». «Il giudice che deve pronunciarsi é quello di Milano, poi si dovrà vedere dove viene fissato il domicilio e quali imposizioni verranno scelte. Non é detto - ricorda - che i servizi sociali vengano svolti a Milano. Potrebbe essere anche un'altra la località». Anche a proposito dell'eventuale richiesta di grazia: «Per il momento - dice Coppi - non ci sono iniziative in questo senso».

Epifani al Pdl: crisi da irresponsabili
Nel suo intervento in direzione nazionale, che si è svolto in matinata, il segretario del Pd Guglielmo Epifani ha proposto che la direzione dei democratici, considerata la situazione di crisi latente, sia in convocazione permanente. «Una crisi da irresponsabili», ha sottolineato. Secondo Epifani «il Pdl scherza sul fuoco». Brunetta ha replicato a stretto giro. «Rispediamo, con decisione, al mittente le opportunistiche accuse che ci rivolge il segretario pro tempore del Pd, Guglielmo Epifani. Dal nostro schieramento politico nessun "colpo alla schiena del Paese", ma anzi un'iniziativa senza precedenti nella storia della Repubblica proprio per difendere i principi di libertà e democrazia sulle quali si fondano le nostre istituzioni repubblicane. L'ex ministro ha aggiunto che «il Popolo della libertà, con i suoi deputati e senatori, con un atto d'amore, sta difendendo il proprio leader Silvio Berlusconi e soprattutto la democrazia parlamentare del nostro Paese, perché non si ripetano mai più le assurde vicende di questi ultimi vent'anni». «I veri traditori dell'Italia sono quelli che hanno minato quotidianamente, fin dalla sua nascita, un governo che avrebbe dovuto essere di pacificazione», ha aggiunto Schifani.

Grillo: Pd e Pdl sono finiti
Secondo il leader di M5s Beppe Grillo «Napolitano ha perso la partita e non si dà pace», mentre «Pd e pdl sono finiti». Lo ha sottolineato nel blog, dal titolo: "Poker con morto". Al tavolo di gioco Giorgio Napolitano, Silvio Berlusconi e Pier Luigi Bersani.

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