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Questo articolo è stato pubblicato il 27 settembre 2013 alle ore 19:20.
L'ultima modifica è del 27 settembre 2013 alle ore 11:27.

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Dal Quirinale ok al chiarimento Letta in Cdm e alle Camere - L'incertezza pesa sullo spread  - Fmi: rischi per l'economia - Squinzi: folle mettere tutto a repentaglio

Governo in bilico. Verso una verifica in parlamento, con il premier che chiederà la fiducia. Non si sa ancora se lunedì o martedì. Una mossa che nasce, per dirla con le parole pronunciate da Enrico Letta durante il concitato consiglio dei ministri di ieri sera, dall'«esigenza ineludibile di ottenere un chiarimento politico e programmatico in Parlamento tra le forze della maggioranza che sostiene il governo». Perché «o si rilancia, e si pongono al primo posto il Paese e gli interessi dei cittadini, o si chiude questa esperienza». Da Giorgio Napolitano «piena condivisione» con Letta. Ma il Pdl attacca, con il coordinatore del Pdl Sandro Bondi che dice: «Napolitano e Letta ricattano e umiliano i moderati»

Non ancora definito il giorno della verifica: lunedì o martedì
Sul quando procedere alla verifica è ancora muro contro muro tra Pd e Pdl. Fonti di palazzo Chigi spiegano: una decisione se chiedere la fiducia lunedì o martedì non è stata ancora presa. Il capogruppo del Popolo della libertà Renato Schifani lancia un messaggio: Letta chieda la fiducia lunedì, dopo un dibattito tra Camera e Senato. «Vi è il tempo per farlo, per realizzare questo percorso - sottolinea -. E immediatamente dopo, se dovesse ottenere la fiducia, bisogna adottare immediatamente il provvedimento per il blocco dell'Iva». Imediata la replica il senatore del Pd Luigi Zanda chiarisce: «Martedì ci sarà la verifica in Parlamento. Ci deve essere un chiarimento serio - aggiunge - non se ne può più di ricatti, minacce, ultimatum».

Il colloquio con Napolitano
Prima del consiglio dei ministri che ieri ha sancito il «blocco di ogni decisione governativa su temi, anche rilevanti, di natura fiscale ed economica», in primo luogo il congelamento dell'aliquota Iva ordinaria per tutto il 2013, Letta ha avuto un colloquio con Napolitano. Un colloquio durato poco più di un'ora e mezza per fare il punto sulla stabilità dell'Esecutivo, dopo l'annuncio di dimissioni di massa dei parlamentari del Pdl nel caso in cui la Giunta del Senato il 4 ottobre dovesse votare la decadenza di Silvio Berlusconi. Secondo alcune indiscrezioni, dal vertice sarebbe emerso «il pieno consenso di Giorgio Napolitano sul percorso che il presidente del Consiglio gli ha rappresentato intendendo seguirlo in sede di Cdm questa sera e , successivamente, a breve, in sede di Parlamento». Nel pomeriggio Letta ha visto prima Angelino Alfano e poi Guglielmo Epifani, mentre ha parlato al telefono con Mario Monti. Il Cavaliere ha lasciato Via del Plebiscito a Roma per fare rientro a Milano

Ministri Pd, impossibile proseguire senza un chiarimento
Non si può proseguire senza un chiarimento definitivo e vero. Questa la linea condivisa totalmente dai ministri del Pd, convocati da Dario Franceschini prima dell'inizio della riunione del Consiglio dei ministri, mentre Letta era a colloquio con Napolitano. All'incontro hanno partecipato i ministri Graziano Delrio, Maria Chiara Carrozza, Andrea Orlando, Cecile Kyenge, Flavio Zanonato.

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