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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2013 alle ore 16:00.
L'ultima modifica è del 08 ottobre 2013 alle ore 12:44.

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Istituzioni non scivolino in indifferenza
Il capo dello Stato ha spronato a un intervento in tempi stretti: «La stringente necessità di cambiare la condizione delle carceri è un imperativo giuridico, politico e morale. Le istituzioni non devono scivolare nell'indifferenza convivendo con una realtà di degrado civile e sofferenza umana».

Entro il 20 maggio 2014 l'Italia deve adeguarsi a richieste Ue
«L'Italia - ha ricordato amcora Napolitano - viene a porsi in una condizione umiliante sul piano internazionale per violazione dei principi sul trattamento umano dei detenuti». Il Paese «ha un anno per conformarsi» alla richiesta che arriva dalla Corte Europea. «Il termine annuale decorre da quanto il 28 maggio 2013 è stata respinta l'istanza presentata dall'Italia al fine di ottenere il riesame dalla sentenza: pertanto il termine scade il 20 maggio 2014».

Durante la visita a Poggioreale l'annuncio del messaggio
Lo aveva annunciato nell'ultima visita al carcere di Poggioreale, in occasione dell'ultima visita a Napoli. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, avvalendosi della facoltà conferitagli dall'articolo 87, secondo comma, della Costituzione, avrebbe inviato un messaggio alle Camere sulla questione carceraria. Il messaggio, controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, é stato oggi recapitato al Presidente del Senato, Pietro Grasso, e alla Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra. I presidenti del Parlamento, Boldrini e Grasso, si sono quindi accordati per dare lettura in contemporanea alle 16 nelle aule di Camera e Senato.

Cancellieri (Giustizia): Alleggerimento fondamentale, è quello che ci manca
Di assoluta necessità di un "alleggerimento" della situazione delle carceri italiane ha parlato nel pomeriggio il Guardasigilli Anna Maria Cancellieri, condividendo in pieno il messaggio del presidente della Repubblica: quelli posti dal Quirinale, ha spiegato il ministro a margine di un convegno alla Luiss di Roma, «Sono temi molto veri che hanno bisogno di risposte». Quello attuale, ha sottolineato, «È un momento di vera e propria emergenza e stiamo lavorando su molti fronti per una vera riforma carceraria. L'alleggerimento sarebbe fondamentale, é proprio quello che ci manca». Il ministro ha ricorda poi che sulla capienza si sta lavorando e nella seconda parte del 2015 ci saranno 10mila nuovi posti nelle carceri; ma per costruire, ristrutturare e riadattare - ha sottolineato - «ci vuole tempo».

Brunetta (Pdl): ora Letta promuova iniziativa di riforma della Giustizia
Il messaggio inviato da Napolitano alle Camere ha spinto il capogruppo Pdl a Montecitorio, Renato Brunetta, a sollecitare da parte del Governo un'iniziativa di riforma della Giustizia. «Il messaggio del presidente della Repubblica - afferma Brunetta- introduce con la massima forza e autorevolezza il tema della giustizia nelle cose da fare da parte di governo e Parlamento». Poi l'invito al premier perché detti quanto prima «le linee per darvi attuazione», e un richiamo esplicito alle proposte di riforma contenute nella relazione conclusiva del gruppo di lavoro (i cosiddetti "saggi" - nominato dallo stesso Napolitano nel marzo 2013 scorso. «Lungo la strada aperta dal Capo dello Stato – conclude Brunetta- intraprenderemo da oggi una vigorosa campagna parlamentare, che avrà il suo perno nella proposta di sei indagini conoscitive sui sei quesiti referendari sulla giustizia promossi dai radicali e per i quali il Popolo della Libertà ha dato un contributo decisivo nella raccolta delle firme».

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