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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2013 alle ore 16:00.
L'ultima modifica è del 08 ottobre 2013 alle ore 12:44.

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C'è un «malfunzionamento cronico» delle carceri italiane. Occorre «affrontare in tempi stretti l'emergenza». È una «questione scottante» che «va affrontata con concretezza-determinazione». A lanciare l'allarme è il capo dello Stato Giorgio Napolitano, in un messaggio sulla questione carceraria inviato oggi a Camera e Senato. «Se mi sono risolto a ricorrere ora» alla facoltà prevista dalla Costituzione di trasmettere messaggi - si legge nel documento - «è per porre a voi con la massima determinazione una questione scottante da affrontare in tempi stretti» ossia «la questione carceraria». Servono rimedi straordinari. Tra questi, «una decisiva depenalizzazione». «La prima misura su cui intendo richiamare l'attenzione - ha detto - è l'indulto che non incide sul reato e può applicarsi ad un ambito esteso». A seguire, un diluvio di polemiche e prese di posizione a favore, tra cui quella del premier Letta, che nel pomeriggio si schiera: «messaggio del Colle ineccepibile, Governo pronto».

Perimetrazione amnistia è competenza esclusiva delle Camere
«Fermo restando l'esclusione dall'amnistia dei reati di particolare allarme sociale - ha continuato Napolitano - come la violenza contro donne, non ritengo che il capo dello Stato debba indicare le singole fattispecie da escludere: la perimetrazione dell'amnistia rientra nelle competenze esclusive Parlamento».

Letta: messaggio ineccepibile, il Governo farà di tutto per recepire indicazioni
Il Governo, a poche ore dalla lettura del messaggio alle Camere, ha preso subito posizione a favore delle parole di Napolitano. A chiarirlo è direttamente il premier Enrico Letta, che ha definito «ineccepibile» l'invito del Colle a risolvere l'emergenza carceri: «Il capo dello Stato centra una delle vere emergenze del nostro paese. Se é vero che il grado di civiltà di una nazione si misura dal livello delle proprie prigioni, l'attuale situazione mortifica la dignità dei detenuti e, con loro, dell'Italia intera. Le parole di Napolitano, che interpretano al meglio il dettato e lo spirito della costituzione, indicano la strada per riscattarci. Per quanto di sua competenza, nel pieno rispetto delle prerogative del Parlamento come richiamate dallo stesso presidente della Repubblica, il Governo continuerà a fare di tutto per recepire indicazioni e sollecitazioni giunte dal capo dello Stato».

Alfano: pronti a collaborare con Cancellieri per una riforma della Giustizia
Il ministro degli Interni Angelino Alfano, al pari del premier, si è detto anche lui «pronto a collaborare con il ministro della Giustizia per tradurre in pratica il monito e il forte invito del presidente della Repubblica» e affrontare il problema delle carceri. Da Lussemburgo, dove ha partecipato al Consiglio Ue, Alfano ha spiegato che «sono maturi i tempi per una riforma della giustizia che prenda beneficio dal lavoro dei saggi e per un intervento sulle carceri che abbia i connotati dell'urgenza», come ha detto oggi Napolitano.

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