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Questo articolo è stato pubblicato il 26 novembre 2013 alle ore 10:17.
L'ultima modifica è del 27 novembre 2013 alle ore 14:42.

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Il presidente del Consiglio, Enrico Letta (Ansa)Il presidente del Consiglio, Enrico Letta (Ansa)

Via libera del Senato in prima lettura alla legge di Stabilità. Il provvedimento passa ora alla Camera. Questa mattina l'Aula di palazzo Madama ha approvato la Nota di variazione del Bilancio. In nottata l'approvazione del Ddl di Stabilità da parte di Palazzo Madama. L'Assemblea ha approvato inoltre il Ddl di Bilancio dando così disco verde al complesso della manovra 2014. La Nota é stata approvata con 205 sì e 69 no e il Ddl di Bilancio con 162 sì e 115 no. In prima mattinata la Nota ha ottenuto il disco verde del Governo.

La manovra sale da 12,4 a oltre 15 miliardi
La manovra del governo sale, dopo il passaggio al Senato, da 12,4 a 15 miliardi di euro nel 2014. È quanto emerge dalle tabelle. Il totale di minori spese e maggiori entrate è circa 2,7 miliardi, di cui 1,2 miliardi di maggiori entrate. Il saldo migliora di quasi 175 milioni. L'impatto sul deficit 2014 scende da 2,7 a 2,5 miliardi.

Legnini: alla Camera si può rafforzare norma su scudo fiscale
«Il rafforzamento della norma sul cuneo fiscale attraverso i proventi arrivati dalla spending review», sollecitato dalle parti sociali attraverso l'appello lanciato dalle colonne de Il Sole 24 Ore, sarà una delle modifiche al Ddl Stabilità su cui si potrà intervenire alla Camera. Lo conferma il sottosegretario alla Presidenza, Giovanni Legnini, interpellato a margine di un workshop sulla «Comunicazione per la Macroregione Adriatico-Ionica», dopo l'apertura del presidente del Consiglio, Enrico Letta.

Sì del Senato al maxi-emendamento
In nottata è arrivato il via libera dell'aula del Senato alla fiducia posta dal Governo sul maxiemendamento sostitutivo della legge di Stabilità. I sì sono stati 171, i no 135. Per ottenere la fiducia ne sarebbero bastati 154. (Leggi le novità qui e qui).

Il Senato vota sulla decadenza del Cavaliere
Chiusa una partita a palazzo Madama, se ne apre subito un'altra: nel tardo pomeriggio i senatori voteranno sulla decadenza di Silvio Berlusconi, a seguito della condanna in via definitiva nel processo sulla compravendita dei diritti tv Mediaset.

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