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Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2014 alle ore 11:16.
L'ultima modifica è del 12 marzo 2014 alle ore 17:11.

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"Il lavoro svolta. La svolta buona". È un titolo il primo elemento che emerge del piano lavoro sul quale il premier Matteo Renzi intende puntare. Ed è il titolo di un documento che, sotto forma di slide, il presidente del Consiglio presenterà nel corso della conferenza stampa da lui stesso annunciata per oggi pomeriggio a Palazzo Chigi, intorno alle 17.

Cdm iniziato alle 16,30, solo un'informativa sul cuneo
Il Consiglio dei Ministri, convocato alle 16 a Palazzo Chigi, è iniziato intorno alle 16,30 con mezz'ora di ritardo sulla tabella di marcia. Ricco l'ordine del giorno. Prevista «un'informativa del Presidente del Consiglio in materia di riforme costituzionali e di interventi di politica economica, inclusa la riduzione del carico fiscale».

Piano casa e Jobs act
Poi, in agenda, un decreto legge con il piano casa sotto forma di «misure urgenti per l'emergenza abitativa». Un altro decreto legge riguarda «disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell'occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese». In arrivo un disegno di legge delega al Governo in materia di «riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino dei rapporti di lavoro e di sostegno alla maternità». Un altro disegno di legge reca norme per agevolare ulteriormente il rispetto della normativa europea sui tempi di pagamento da parte della pubblica amministrazione. Con un Dpcm sarà istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri una strutture di missione per il dissesto idrogeologico e per l'edilizia scolastica. Mentre un altro Dl consentirà a Bankitalia di avvalersi di soggetti terzi per l'esercizio dell'attività di vigilanza.

Debiti Pa: l'ipotesi di un piano da 60 miliardi
Nella riunione di oggi il governo dovrebbe rispondere ai rilievi della Ue sui ritardi nei pagamenti della Pa. Per rispettare i tempi prescritti dalla direttiva 2001/7/Ue (limite di 30 giorni, derogabili al massimo a 60 per le imprese pubbliche, la sanità o alcuni casi eccezionali) si punterà sulla riforma della contabilità degli enti locali e sulla fatturazione elettronica. Quanto al nodo dei debiti pregressi della Pa, una decisione non è stata ancora presa. Il testo del piano annunciato da Renzi per smaltire 60 miliardi di euro di debiti della pubblica amministrazione prevede la liquidazione degli arretrati non ancora corrisposti dei 47,5 miliardi stanziati dal governo Letta, ai quali si aggiungerebbero ulteriori 13 miliardi messi a disposizione dall'attuale esecutivo. Ma alla fine potrebbero non essere stanziate ulteriori risorse (rispetto ai 47,5 miliardi di euro già previsti dal precedente governo Letta). La decisione di optare per un disegno di legge invece che per un decreto potrebbe riflettere infatti la difficoltà di individuare coperture adeguate in assenza delle quali i nuovi rimborsi potrebbero fare aumentare il defecit e il debito pubblico.

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