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Questo articolo è stato pubblicato il 17 marzo 2014 alle ore 14:03.
L'ultima modifica è del 17 marzo 2014 alle ore 18:07.

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«Contro Mosca è calato l'isolamento internazionale». Non è ancora una nuova Cortina di ferro, come la definì il primo ministro britannico Wiston Churchill nel 1946, ma poco ci manca dopo il più grave scontro geopolitico tra Occidente e Russia del dopo Guerra Fredda. «Nessuno riconosce il referendum in Crimea», ha detto il presidente americano Barack Obama. Le sanzioni decise oggi sono senza dubbio «le più ampie e complete misure applicate contro la Russia, dopo la fine della Guerra Fredda», ha aggiunto il presidente Usa, sottolineando che gli Stati Uniti non accetteranno «provocazioni dalla Russia, continueremo a sostenere l'Ucraina».

Il congelamento dei beni
Intanto la Ue manda un segnale di congelamento dei beni e blocco dei visti a 21 personalità russe ed ucraine per un periodo di sei mesi, mentre gli Usa ne colpiscono 11 (7 russi e 4 ucraini). Il primo reazione dell'Occidente, che per ora non colpisce ministri o i ceo delle imprese energetiche russe, è inviato alla dirigenza di Mosca e alla sua politica avventurista in Crimea. Un monito moderato e congiunto tra le due sponde dell'Oceano Atlantico (più duro quello americano che coinvolge i consiglieri più vicini a Vladimir Putin) che però potrebbe essere ulteriormente rafforzato a breve. Non a caso la Casa Bianca ha reso noto che con le sanzioni ai vertici russi, gli Stati Uniti puntano a colpire l'economia di Mosca e la sua credibilità internzionale in un momento difficile per gli emergenti e i Brics di cui Mosca fa parte. In particolare gli Usa si aspettano un vantaggio del 3% nel cambio tra il dollaro e il rublo.

Il presidente americano Barack Obama in dettaglio ha stabilito per decreto sanzioni economiche e congelamento dei beni ai danni di 11 alti funzionari russi e ucraini, tra cui stretti collaboratori del presidente Putin e lo stesso ex presidente ucraino Yanukovich. Tra loro Vladislav Surkov, Sergey Glazyev e il parlamentare della Duma, Leonid Slutsky. Le misure decise oggi contro 11 alti funzionari ( 7 russi e 4 ucraini) , sottolinea la Casa Bianca, autorizzano inoltre il Segretario al Tesoro Jack Lew a lavorare assieme al segretario di Stato John Kerry per imporre sanzioni su «qualsiasi persona fisica o giuridica che opera nel settore degli armamenti russi, e qualsiasi individuo o entità che operano al loro posto, o che fornisce materiale o altro supporto a qualsiasi alto funzionario del governo russo». Un monito che non colpisce direttamente business in corso, quanto un forte segnale politico di come i rapporti tra Occidente e Russia si possano deteriorare.

Le sanzioni, aggiunge la Casa Bianca, hanno lo scopo di «imporre costi su questi individui, che hanno esercitato influenza nel governo russo e sono i responsabili del deteriorarsi della situazione in Ucraina».

Questo l'elenco delle personalità composte da una lista di 11 personalità (7
russi e 4 ucraini) russe ed ucraine cui saranno congelati da Washington i beni all'estero e sarà imposto il divieto di concessione dei visti.
Russi
- Dmitry Rogozin: vicepremier
- Vladislav Surkov: consigliere di Vladimir Putin.
- Sergey Glazyev: consigliere di Valdimir Putin. Sono entrambi considerati eminenze grigie del Cremlino
- Leonid Slutsky: presidente della commissione Affari Interni della Federazione Russa della Duma
- Andrei Klishas: presidente della commissione Affari Costituzionali del Consiglio della Federazione (il Senato russo)
- Valentina Matviyenko: presidente del Senato
- Yelena Mizulina: deputato della Duma

Ucraini
- Sergey Aksyonov: autoproclamato 'premier' della Crimea autonoma
- Vladimir Konstantinov: presidente del cosiddetto Parlamento della Crimea
- Viktor Medvedchuk: leader della formazione filo-russa "Scelta Ucraina" e fedelissimo dell'ex presidente ucraino Viktor Yanukovich
- Viktor Yanukovych: ex presidente ucraino.

Le sanzioni Ue contro 21 persone, escludendo ministri e top manager energetici:

Sette politici della Crimea, 10 deputati della Duma e membri del Consiglio della Federazione russi, oltre a tre militari, compreso il comandante della Flotta russa del mar Nero: queste le personalità nel mirino delle sanzioni Ue per la crisi in Crimea valide secondo indiscrezioni per sei mesi. Lo riporta Ria Novosti, sulla base di quanto dichiarato a Bruxelles dal ministro degli Esteri tedesco Frank Walter Steinmeier. Come previsto, i capi delle diplomazie dei Paesi Ue hanno rinunciato a precedenti proposte - e proposte di alcuni stati membri - di inserire nella black list anche ministri e massimi dirigenti dei gruppi energetici russi. Anche in questo caso la Ue ha deciso per un primo passo di avvertimento che non suoni come una minaccia ma nemmeno come un semplice richiamo verbale. A Mosca comprendere che l'escalation sarà foriera di problemi maggiori.

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