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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2014 alle ore 10:09.
L'ultima modifica è del 22 marzo 2014 alle ore 10:54.

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Matteo Renzi (Ansa)Matteo Renzi (Ansa)

«Non mi sembra che ci sia alcun rapporto conflittuale con le istituzioni europee». L'Italia quindi rispetterà i vincoli di bilancio previsti dai trattati: «Il Fiscal compact è un impegno che il nostro Paese ha preso e come tutte le regole che ci siamo dati confermiamo l'impegno», ma «un'Europa che si occupi di vincoli astratti e lontani da gente è un'Europa che sbaglia». Così il premier Matteo Renzi a Bruxelles durante la conferenza stampa conclusiva del vertice del Consiglio europeo. Sul fronte spending review Renzi ha confermato l'intervento sugli stipendi dei manager pubblici. Poi ha ribadito: nessun intervento sulle pensioni. Risorse alternative sono reperibili intervenendo su «centrali di acquisto» e «costi della politica». E ha ha annunciato che chiederà «di ospitare a Torino il vertice sulla disoccupazione giovanile» di luglio. Poi la chiosa finale: «il mio nome non sarà inserito nel simbolo del Pd». Al premier ha replicato Barroso, con un riconoscimento e un monito. «Le riforme di Renzi vanno nella direzione giusta», ha detto il presidente della Commissione Ue che però ha aggiunto: «Cambiare le regole è un'idea semplicistica perché non é spendendo di più che facciamo più crescita».

Italia a semestre Ue solo con riforme imponenti
Punto centrale della strategia di Renzi restano le riforme. «Il semestre europeo è molto importante, non è vero che è un appuntamento burocratico. L'Italia ci può arrivare avendo molto da dire e da fare soltanto se prima sarà in grado di svolgere un gigantesco lavoro sulle riforme», ha aggiunto il presidente del consiglio, rivendicando «l'accelerazione evidente» su questo fronte. «Si vede dai provvedimenti in discussione: entro marzo ci sarà il testo di legge di revisione costituzionale». E quindi: «titolo V» e « riforma del Senato».

Posizione Italia nella Ue non cambia, assoluta continuità
«È stato il mio primo vertice ufficiale del Consiglio europeo, ma la posizione dell'Italia non è cambiata, siamo in linea di assoluta continuità con i governi che ci hanno preceduto», ha spiegato il presidente del Consiglio, aggiungendo che nell'incontro mattutino con il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, si è parlato «soprattutto del semestre italiano».

Confermato impegno Italia su Fiscal compact
Renzi, che ieri aveva definito anacronistico il parametro del 3% deficit/Pil, ha confermato che l'Italia lo rispetterà insieme a tutti gli impegni presi. «Il Fiscal compact è un impegno che il nostro Paese ha preso e come tutte le regole che ci siamo dati confermiamo l'impegno», ha assicurato.

Sbaglia Ue che si occupa di vincoli astratti
Il premier però non ha rinunciato a manifestare la sua insofferenza per quelli che ha definito i «vincoli astratti» del Fiscal compact. E a delineare le sue priorità. «Il semestre che noi immaginiamo vede l'Europa sulle frontiere di innovazione, agenda digitale, "climate change", che affronti questioni vere a partire dalla lotta alla disoccupazione. Un'Europa che si occupi di vincoli astratti e lontani da gente è un'Europa che sbaglia».

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