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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2014 alle ore 10:09.
L'ultima modifica è del 22 marzo 2014 alle ore 10:54.

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Bene Cottarelli, ma non toccare pensioni
Quanto alle questioni interne, sul fronte spending review, Renzi ha definito il lavoro di Cottarelli «un buon punto di partenza», ma ha aggiunto: «su alcune cose però non sono molto convinto come l'idea di chiedere ai pensionati un contributo. Un conto sono le pensioni d'oro, ma se immaginiamo un intervento a pioggia sulle pensioni non sono d'accordo e non interverremo».

Giù gli stipendi dei manager pubblici, Moretti sarà d'accordo
Confermato invece «l'intervento di spending review sui manager pubblici», ha detto Renzi, con una postilla: «Sono convinto che quando Moretti vedrà la ratio sarà d'accordo con me», in risposta alle perplessità del numero uno di Ferrovie sul taglio agli stipendi dei supermanager di Stato.

A Torino vertice su disoccupazione giovanile
Renzi ha annunciato poi che chiederà al sindaco di Torino «di ospitare il vertice sulla disoccupazione giovanile» di luglio, perché «Torino ha un rapporto tra occupazione e innovazione che è per molti aspetti una metafora per il paese».

Su "eurosorrisi" ricostruzione lontana da realtà
Quanto alla ricostruzione fatta dalla stampa sui sorrisi di Barroso e Van Rompuy (alla domanda di un giornalista che chiedeva al presidente della Commissione Ue e del Consiglio europeo cosa pensassero dell'intenzione di Renzi di portare il deficit italiano dal 2,6% fino al 3%) «è lontana dalla realtà» ha detto Renzi, aggiungendo che si tratta di ricostruzioni (di supposto scherno, ndr) che «riaprono una ferita aperta nel nostro paese», facendo riferimento ai sorrisi che fecero Merkel e Sarkozy ad una domanda su Berlusconi.

L'incontro con Van Rompuy
«L'Europa cambia verso». Era iniziata con questa battuta rivolta ai giornalisti - riferita al fatto di aver sbagliato ingresso per recarsi di buon mattino a un incontro ufficiale con il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, che ha preceduto l'inizio dei lavori - la seconda giornata del premier Matteo Renzi in trasferta a Bruxelles. A riunione in corso, il premier aveva trovato il tempo di twittare una replica a chi gli chiedeva se aveva intenzione di alzare le tasse e cosa avrebbe fatto contro l'evasione: «No, lo vedrai. Contro l'evasione ho intenzione di combatterla anche attraverso l'innovazione digitale e l'incrocio dei dati. Ne parliamo presto».

Scultz: Renzi ha ragione, investimenti cosa diversa da indebitamento
A distanza, il premier ha incassato anche una sorta di "via libera" all'azione del governo italiano da parte di Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo, oggi a Torino per un incontro sul razzismo in Europa e in Italia. «A Bruxelles possiamo constatare che l'Italia ha rispettato i suoi criteri in materia di deficit, ma qual è il risultato se non abbiamo anche crescita e occupazione? Quello che dice Renzi non è esautorare i criteri di Maastricht ma cercare di anticipare qualcosa che possa aiutare la crescita e l'occupazione», spiega Schulz a margine dell'incontro.

Verso la firma dell'accordo di associazione Ue-Ucraina
Nel programma della seconda giornata del Vertice Ue in evidenza la firma dei capitoli politici dell'accordo di associazione con l'Ucraina e un confronto sui temi dell'energia e del clima, ma l'attenzione sarà incentrata anche sullo stato delle relazioni internazionali della Ue e sul prossimo summit Ue-Africa. Lasciando la riunione ieri notte Renzi ha spiegato che «in questo momento, per quanto riguarda l'Italia, non c'è alcuna emergenza energetica», legata alla crisi in Ucraina. La situazione nel Paese, ha sottolineato, «ha molti elementi di preoccupazione, il principale die quali è di natura politica, prima che legata a vicende energetiche». Il presidente del Consiglio ha poi spiegato che «nel testo delle conclusioni ci sarà un documento unitario. C'è stata una conclusione unitaria e l'Italia è in linea con gli altri Paesi».

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