U n Quantitative easing della Bce è un'ipotesi che il direttivo della banca centrale ha «unanimemente» preso in considerazione ha fatto sapere ieri il presidente Mario Draghi. E il mercato azionario ha immediatamente reagito. Sono state soprattutto le azioni del credito a beneficiare dell'annuncio. In particolare banche del Sud Europa, come dimostra l'impennata del Ftse Italia Banche (+2,77%) o dell'analogo indice della Borsa spagnola (+2,53%).

Il mondo della finanza è potenzialmente il principale beneficiario di eventuali mosse espansive. Ma in prospettiva, secondo Marco Persimoni, gestore di Pictet, non sarà il solo a reagire positivamente all'ipotesi QE. «Se la Bce dovesse acquistare Abs dalle banche, queste avrebbero un maggiore incentivo a prestare soldi all'economia reale perché questi impieghi potrebbero potenzialmente essere ceduti alla stessa Eurotower in cambio di liquidità». Secondo il gestore insomma questa volta la liquidità fornita dalla Bce potrebbe finalmente finire all'economia reale. Cosa che non era successa ad esempio in occasione dell'operazione Ltro (i finanziamenti agevolati alle banche). In questo contesto chi potrebbe trarre beneficio sono le aziende in passato più colpite dalla stretta creditizia. «Penso in particolare al settore industriale in Italia e Spagna o alle small-cap più dipendenti dal canale bancario. Cambierà poco per le utilies o le telecom, comparti storicamente molto indebitati, che però sono tornati da tempo, e con successo, sul mercato dei capitali».