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Questo articolo è stato pubblicato il 07 aprile 2014 alle ore 18:29.
L'ultima modifica è del 14 aprile 2014 alle ore 07:35.
Sono 64 i simboli presentati per le elezioni europee del 25 maggio. In realtà, nella bacheca esposta al Viminale risultano 67 contrassegni, ma il numero 2 ("Basta euro") è stato ritirato. E i numeri 11 e 25, pur prenotati, non sono stati presentati. L'ultimo simbolo affisso in bacheca in ordine di tempo è stato quello dei "Pensionati d'Europa".
Lega Nord primo partito a presentare simbolo
La consegna dei simboli era cominciata ieri dalle 8 fino alle 20, per proseguire oggi dalle 8 alle 16. La prima a tagliare il traguardo era stata ieri la Lega Nord, presentandosi di primo mattino nella sede del Viminale. A seguire: Scelta Civica, Fratelli d'Italia, L'altra Europa con Tsipras che è sostenuta da Sel e Prc, il Movimento Cinque Stelle, Ncd in alleanza con Udc, Pd e Forza Italia. Ma accanto ai simboli tradizionali dei partiti già presenti in parlamento, non sono mancate le curiosità, molte delle quali già notate alle elezioni politiche dello scorso febbraio: come la lista "civetta" del Grillo Parlante e quella che richiama i fasti del Sacro Romano Impero, fino al movimento "Io non voto", che si presenta alle elezioni in nome di chi invece non vuole andare a votare. Senza dimenticare simboli provocatori come "Forza Juve-Bunga Bunga".
Ferro: non c'è lista Forconi, pronti ad azione legale
Esordiscono i "Forconi", che quest'inverno hanno manifestato nelle piazze contro la crisi. Il simbolo (che figura al n. 52 della lista) è molto semplice, tutto bianco con la scritta "Forconi" in nero; al posto della I, per l'appunto, un piccolo forcone. Ma il leader dei Forconi Mariano Ferro subito lo disconosce: «È un fake», denuncia. E aggiunge: «Non c'è nessuna lista dei Forconi alle Europee. Ci aspettavamo che dei furbetti utilizzassero il nostro simbolo, faremo ricorso e perseguiremo tutti per via legale».
Meno simboli rispetto alle europee 2009
Nelle elezioni europee del 6 e 7 giugno 2009 erano stati presentati 93 simboli e di questi ne erano stati ammessi 80. L'anno scorso, per le politiche del 24 e 25 febbraio, i numeri erano stati ben diversi: i contrassegni presentati erano stati 219, quelli ammessi in prima battuta 169 e i ricusati 34, di cui sostituiti e riammessi 15, per un totale di 184 ammessi. I contrassegni definitivamente ricusati sono stati perciò 19.
I tempi per i ricorsi
Tocca ora alla direzione centrale dei servizi elettorali entro le ore 16 di mercoledì - dopo aver preso in esame tutti i contrassegni - restituire agli aventi diritto un esemplare del simbolo, con l'attestazione dell'avvenuto deposito e della sua regolarità. A quelli che non saranno ritenuti regolari e quindi saranno ricusati, l'ufficio invierà un avviso con l'invito (entro 48 ore dalla notifica) alla sostituzione. Sempre entro le 48 ore dalla decisione del ministero, i diretti interessati potranno fare opposizione contro la richiesta del ministero di sostituire il simbolo, opposizione che dovrà essere presentata all'ufficio elettorale nazionale presso la Corte di Cassazione. La Cassazione, a sua volta, avrà 48 ore di tempo per prendere una decisione.
Entro il 16 aprile le liste dei candidati
Solo i partiti e i gruppi politici che avranno depositato i contrassegni presso il ministero dell'Interno potranno presentare le liste dei candidati, con le firme necessarie, martedì 15 e mercoledì 16 aprile, dalle 8 alle 20, presso le cancellerie delle Corti d'appello di Milano, Venezia, Roma, Napoli e Palermo. Le liste che si presentano per la prima volta dovranno depositare le 150mila firme per partecipare alle europee.
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